Si tratti di Facebook, YouTube o di qualsiasi altra piattaforma dal forte impianto sociale, gli eventi live stanno avendo sempre più successo. Complici anche le connessioni mobile più prestanti, quindi la possibilità di trasmettere in streaming anche all'aperto o in luoghi remoti, le dirette online sembrano catalizzare le attenzioni degli utenti, particolarmente attratti da questo tipo di comunicazione.
Un flusso non unicamente unidirezionale, così come potrebbe esserlo la classica visione di un video dal vivo, bensì interattivo, con la possibilità di porre domande, lasciare un commento o esprimere uno stato d'animo con le cosiddette reaction. Ma quali sono le strategie utili per massimizzare l'efficacia del proprio evento dal vivo, anche in un'ottica di promozione e di marketing virale?
I live sui social network sono uno strumento decisamente economico per massimizzare i propri risultati: le piattaforme mettono a disposizione tool integrati, da attivare con pochi click, mentre è del tutto sufficiente essere in possesso di uno smartphone. L'economicità e la tecnologia, tuttavia, non sono garanzie immediate di successo, serve prestare attenzione ad alcuni fattori. Di seguito, qualche consiglio.
Comprendere le notifiche
Come facile intuire, per avere successo un live deve riuscire ad attrarre quanto più pubblico possibile, optando per i momenti della giornata dalla più alta frequentazione dei social network. In questo senso, comprendere come funzionino le notifiche è molto importante, poiché mezzo primario per attrarre audience sul contenuto.
Quando si avvia una diretta sui principali social network, ad esempio Facebook, il sistema inoltra una notifica a tutti i contatti o, ancora, agli iscritti alla propria pagina. In genere si tratta di una notifica pull: un messaggio che il dispositivo in uso raccoglie a intervalli di tempo regolari, si tratti di un minuto oppure di cinque, senza tuttavia disturbare l'utente con un preciso allarme.
Appare quindi evidente come questa notifica non sia in sé sufficiente per garantire l'arrivo del pubblico: il device potrebbe registrarla anche a diversi minuti dall'avvio della diretta e, fatto non da poco, per accorgersene l'utilizzatore si dovrà trovare di fronte allo schermo. In questo senso, più utile è puntare sulle notifiche push, quelle che vengono segnalate al possessore del device in tempo reale e spesso associate a speciali avvisi che ne richiamino l'attenzione: può trattarsi di un tag, dell'inoltro di un invito, di una comunicazione su un'app di messaggistica.
Ideale sarà quindi creare un gruppo di navigatori a cui indirizzare messaggi mirati, affinché non solo accedano alla diretta, ma anche stimolino la condivisione e il passaparola.
Analisi
L'esperienza con le dirette social si acquisisce con la ripetizione e, soprattutto, con la comprensione dei propri errori. Per questo motivo utile è avvalersi di strumenti d'analisi, che possano aiutare nel valutare le statistiche della propria performance, il numero di utenti collegati, i momenti di picco e di calo dell'attenzione e molto altro ancora.
Le principali piattaforme social offrono strumenti integrati per carpire questi dati, anche perché spesso le dirette stesse vengono salvate per la fruizione anche in differita. Utile sarà innanzitutto capire quanto la durata influenzi l'attenzione: fatta eccezione per eventi macroscopici come concerti e affini, difficilmente un utente rimarrà collegato a un live per più di pochi minuti.
Dopodiché, un buon esercizio potrebbe essere quello di rileggere tutti i commenti, per scoprire eventuali emozioni comuni espresse dagli spettatori, scovare problemi tecnici non notati durante la performance, capire quale comunicazione sia gradita e quale, invece, tutt'altro che amata.
Infine, le statistiche permettono di raggiungere più facilmente il target, costruendo modelli predittivi e ottimizzando, così, la successiva diretta.
Momenti unici
I live dal maggior successo sui social sembrano essere tutti legati a eventi, pianificati e improvvisi, a cui l'utenza non può avere altrimenti accesso. Un concerto, una manifestazione pubblica, un contest, l'intervista con un personaggio famoso. Questo perché si tratta di una comunicazione che sfrutta sapientemente il cosiddetto effetto FOMO, "Fear of Missing Out": la preoccupazione innata che viene a crearsi negli utenti nel rischiare di perdere un evento rilevante dal punto di vista social, indipendentemente dai suoi contenuti, poiché impossibilitati a recarvisi personalmente.
Per comprendere quali siano le occasioni sociali che più generano curiosità, e che quindi potrebbero alimentare maggiormente l'effetto FOMO, utile è monitorare le conversazioni virali. Se, ad esempio, un gran numero di utenti da giorni esprime una certa eccitazione per l'imminente presentazione di un nuovo videogioco, una buona idea è approfittarne recandosi all'evento di lancio, proponendo alcuni momenti della stesso in streaming. Più il momento è unico e irripetibile, maggiore sarà il desiderio del pubblico di seguirlo dal vivo.
Piattaforme e interazione
Come è facile intuire, non sempre si può o si deve approfittare di un momento unico per attirare l'utenza: si pensi, ad esempio, alla necessità di presentare un prodotto o un servizio dalla sede della propria azienda. In questo caso, la massimizzazione della resa è determinata innanzitutto dalla scelta della giusta piattaforma. Per quanto simili, i social tendono a raggruppare categorie diverse di consumatori: uno streaming tecnico sull'universo dei videogiochi avrà maggiori chances di successo su YouTube rispetto a Facebook, un evento di moda catalizzerà maggiormente gli iscritti a Instagram rispetto a quelli di Twitter, e via dicendo.
Fondamentale, inoltre, è incentivare l'interazione. Non essendo una comunicazione unidirezionale, chi organizza il live può ricevere un feedback immediato dagli spettatori. Si pongano quindi domande dirette e, fatto non da poco, se ne assecondino le richieste.
Dimostrarsi al servizio degli spettatori è il modo più semplice per fidelizzarli.