Molti utenti e attori del mondo open source vedono in Microsoft il nemico per antonomasia e quasi tutti fanno fronte comune su questo punto. Ma è vero anche viceversa? Sì, e soprattutto nel mercato Server, Linux rappresenta una seria minaccia per Microsoft, sia per i costi minori sia per un vecchio adagio secondo cui Linux è sicuro e Windows invece no.
Secondo Microsoft, invece, questa consapevolezza di fondo è sbagliata, perché, a detta loro, il modello opensource non è adatto a garantire la sicurezza in quanto avere molti occhi ("many eyes" nell´articolo pubblicato sul Microsoft TechNet) non garantisce che i bachi vengano scoperti e tappati poiché le conoscenze sulla sicurezza non sono molto diffuse (fenomeno particolarmente sentito a Redmond) e inoltre il debugging è una delle attività più noiose, soprattutto per chi lavora su base volontaria.
Quello che sembra sfuggire a Microsoft, però, è che l´open source è qualcosa di più di semplice volontariato: è un modello business che porta denaro ad aziende come RedHat o Mozilla, che a loro volta lo investono anche per la sicurezza dei loro prodotti.
Il signor Edmonds, autore dell´articolo, arriva anche a scoraggiare gli utenti all´uso di SELinux, oppure avvisa dei pericoli di un´eccessiva customizzazione del codice.