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Linux Mint 12: prova su strada e immagini

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Una somiglianza con il risultato della nostra guida sul come eradicare Unity da Ubuntu ce l´ha, ma va ben oltre: stiamo chiaramente parlando di Linux Mint 12, l´"Ubuntu done right", come spesso la si definisce.

Come base ha Ubuntu 11.10, e non ci soffermeremo ad enumerarne pregi e difetti, essendo chiaramente la maggior ragione di vita (e verisimilmente di successo) di Mint 12 "Lisa" la sua interfaccia grafica: di questo parleremo.

Come già anticipavamo, Linux Mint 12 utilizza GNOME Shell "on-steroids", dotato di Mint GNOME Shell Extensions al punto giusto da elevarne l´usabilità a livelli accettabili per un utilizzo giornaliero, hobbistico o professionale, e a renderlo gradevole alla vista, almeno agli occhi di chi scrive (nulla vieta comunque di modificarne l´aspetto attraverso i sempre più numerosi temi GNOME 3), sebbene l´amalgama di più barre e più componenti a sé stanti sappia un poco di "posticcio".

Lisa è dotata di pannello inferiore che contiene la lista degli oggetti aperti (programmi e risorse), consente la scelta veloce del desktop virtuale, contiene il pulsante di show desktop e il Mint Menu, tramite il quale sfogliare applicazioni e file (mediante Nautilus) o cercarli direttamente col loro nome (come ogni desktop moderno permette).

Il Mint Menu contiene anche la lista delle applicazioni preferite (in posizione direi un po´ troppo "defilata"); il pannello superiore invece contiene le icone relative ai controlli di volume, rete, sessione, ecc, oltre all´orologio e al "pulsante" che porta a visualizzare la schermata Attività per usufruire della vista "alla GNOME 3".

Infine, le finestre hanno la possibilità (altrove insensatamente persa) di minimizzazione, massimizzazione e chiusura ed è presente l´indispensabile GNOME Tweak Tool di default.

Insomma, a mio modo di vedere Mint 12 rappresenta davvero l´"Ubuntu done right", il calmiere della pace delle distribuzioni Linux "alla Ubuntu", il sistema che non ti fa pensare a come devi fare una certa azione e dove sono finiti i file su cui stavi lavorando, ma che ti permette di lavorare avendo nel contempo la logica e la bellezza di GNOME 3 a portata di mano.

Secondo me, tuttavia, questa distribuzione non è esente da (lievi) difetti: si sente la mancanza di un´estensione per visualizzare il filesystem "in one-click" e di avere i programmi preferiti ancor più in risalto. E perché no, di rendere la barra superiore auto-hide, così da non sprecare il prezioso spazio verticale. Speriamo quindi che Mint continui, per le prossime sue versioni, sulla strada intrapresa, ma inserendo quel tocco in più di personalizzazione e "omologazione" dei componenti che certo non guasta.

In conclusione, pensate che Mint possa essere la nuova Ubuntu?

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