Chi si trova (o si troverà) a utilizzare le versioni 2.6.38 e successive del kernel Linux su un sistema in cui la gestione efficiente delle risorse energetiche sia d´importanza capitale, come i portatili, non sarà certo soddisfatto di sapere che la resa in questo campo è decisamente peggiorata: come se ciò non bastasse, il bug sopravvive nell´ultimissima release 2.6.39 ed, al momento in cui scrivo, non è disponibile una soluzione al problema.
Michael Larabel di Phoronix ha effettuato una serie di analisi qualitative, confrontando i consumi energetici dello stesso sistema sotto le ultime 5 revisioni del kernel Linux.
È sufficiente dare un´occhiata al primo grafico proposto per farsi un´idea del problema:
Basta osservare i valori dell´asse delle ordinate per notare la differenza significativa nei consumi presenti nella curva relativa a Linux 2.6.38. Larabel, inoltre, è andato aggiornando il suo articolo originale, segnalando come il problema non riguardi la sua configurazione specifica per i test, ma sia generalizzato.
Gli utenti di Ubuntu 11.04 risultano gravemente affetti da questo malfunzionamento, così come tutti quelli delle altre distribuzioni che usano Linux 2.6.38: citiamo la distribuzione di Canonical in quanto, sempre secondo Larabel, nonostante la gravità del baco sia stata riconosciuta, si dovrà attendere il rilascio di una patch upstream perché il problema possa considerarsi superato.
Larabel, negli ultimi giorni, ha effettuato diversi test su configurazioni diverse per accertare ancora meglio l´entità del problema, oltre ad aver esaminato il tree dei sorgenti del kernel: al momento è solo riuscito a concludere che la modifica che ha introdotto la regressione sia avvenuta tra il 13 e il 15 gennaio scorsi, in quanto è stato proprio in quel lasso di tempo che sono state effettuate estese modifiche al sottosistema di gestione della memoria. Trattandosi di considerazioni empiriche, tuttavia, non è possibile dire se si tratti o meno di una traccia per risolvere il problema.