La recente vittoria del Millennium Technology Prize da parte di Linus Torvalds è arrivata a coronare definitivamente il successo di Linux; un successo che lo stesso Torvalds nel comunicato stampa ha voluto condividere con tutti i suoi collaboratori:
[...] vorrei anche ringraziare tutte le persone con cui ho lavorato, le quali mi hanno aiutato a rendere il progetto non solo un successo tecnico, ma anche di averlo reso divertente e interessante.
La BBC ha colto l´occasione per intervistarlo, ponendogli alcune domande sul passato e il futuro di Linux, passando anche sul suo lavoro fuori e dentro il kernel.
A distanza di vent´anni dalla sua nascita, una delle domande spesso più rivolte a Torvalds riguarda cosa si aspettasse dalla nascita di Linux. E mentre nel titolo della sua nota biografia dica sia stato "solo per divertirmi", risponde così:
Non avevo aspettative particolari su cosa sarebbe successo quando ho reso disponibili i sorgenti originali del kernel: molto dell´impeto per il rilascio era derivato da qualcosa come "ehi, guardate un po´ cosa ho fatto." Non mi aspettavo che le persone mi aiutassero con il progetto, ma speravo in qualche opinione su quanto avevo fatto.
C´è una domanda in particolare - "Perché credi che le persone abbiano voluto offrire così tanto tempo senza una ricompensa finanziaria?" - a scatenare una interessante risposta di Torvalds. È vero che Linux rappresenta per antonomasia l´universo FOSS, ma più che vedere questo universo come una sorta di ideale, il papà di Linux identifica il successo della sua creatura anche grazie all´egoismo e alla fiducia di chi partecipa in questo progetto.
[...] credo in realtà che l´idea reale dell´open source sia di consentire a tutti di essere "egoisti", e non fare in modo che tutti contribuiscano a qualche bene comune. In altre parole, non vedo l´open source come qualche santarellino da "cantiamo kumbaya intorno al fuoco e rendiamo il mondo un posto migliore". No, l´open source funziona davvero solo se tutti contribuiscono per i loro motivi egoisti.
Le prime ragioni "egoistiche" per creare Linux tendevano al piacere di armeggiare. Ecco perché l´ho fatto - la programmazione era il mio hobby - la mia passione, davvero - e imparare come controllare l´hardware era il mio solo obiettivo egoista. Ed è venuto fuori che non ero l´unico in questo.
[...] c´erano alcune persone che hanno trovato questo armeggiare con l´hardware interessante, e chi era interessato abbastanza da voler iniziare a giocare col sistema e dare suggerimenti su miglioramenti, ed eventualmente anche realizzare loro stessi questi miglioramenti e inviarli a me.
La proprietà fondamentale della GPLv2 è un modello "pan per focaccia" davvero semplice: ti darò i miei miglioramenti, se prometti che darai indietro i tuoi. È una licenza fondamentalmente leale, e non c´è da preoccuparsi di qualcun altro che venga fuori a prendersi merito del tuo lavoro. E quello che sembrava sorprendere le persone, è che l´idea di "correttezza" è molto scalabile.