La Document Foundation ha pubblicato alcune statistiche riguardo lo sviluppo di LibreOffice, formalmente il fork di OpenOffice.org il cui sviluppo è cominciato nel 2010; tali numeri sono interessanti, dato che mostrano un consistente incremento riguardo tutti gli aspetti dello sviluppo del software.
L´infografica pubblicata dal blog della Document Foundation non è propriamente quello che si definisce una gioia per gli occhi, tuttavia mostra dei dati in netto aumento e assolutamente rassicuranti per le sorti del progetto, che di certo non chiuderà i battenti a breve: tantissime patch, operazioni di bugfixing profonde, ma soprattutto una drastica riduzione dei metodi inutilizzati sono caratteristiche che rendono LibreOffice un progetto veramente encomiabile.
I "dev numbers", come vengono chiamati dall´infografica infatti, mettono a nudo un dato molto interessante: tra i maggiori 20 bug reporter, la maggior parte sono volontari; allo stesso modo, tra i risolutori di bug, una grossa fetta è data da contributi volontari, mentre un altro grosso mattone è posto da SUSE. Se si esaminano oltre tutto le righe di codice scritte, gran parte degli hack sono a base volontaria.
Il fatto poi che lo sviluppo del software sia community-driven, sia pure con una commissione che ne valuta il progresso, è emblematico: se infatti nel 2010 e nel 2011 avevamo visto un "calo di prestazioni" da parte di progetti community-driven come GNOME e GIMP, le statistiche diffuse in questi giorni fanno ancor più piacere e ci fanno auspicare che presto altri team subiscano l´influsso positivo.