L’Unione Europea ha intrapreso un ambizioso progetto per rafforzare la propria autonomia tecnologica: la creazione di una costellazione satellitare denominata IRIS². Questa iniziativa mira a offrire una connettività sicura e avanzata ai Paesi membri, alle istituzioni pubbliche e alle imprese private, posizionandosi come alternativa europea al sistema Starlink di Elon Musk.
Il programma, sviluppato in collaborazione con importanti aziende europee come SES SA, Eutelsat SA e Hispasat S.A., prevede il dispiegamento di 290 satelliti in orbite basse e medie. La rete sarà progettata per fornire servizi di banda larga sia alle famiglie sia alle imprese, oltre a supportare le esigenze governative con soluzioni tecnologiche dedicate.
Una caratteristica distintiva del progetto IRIS² è il numero relativamente contenuto di satelliti rispetto a Starlink. Sebbene ciò possa limitare la copertura globale, rappresenta un approccio strategico per ridurre costi e complessità operativa.
Una decisione che rappresenta una forte opposizione ad Elon Musk
Tuttavia, resta da verificare se questa configurazione sarà sufficiente per competere in termini di velocità di connessione e ampiezza della copertura. Un’altra incognita riguarda la possibilità che il sistema europeo consenta la connessione diretta con i dispositivi mobili, una funzione già disponibile con Starlink.
La scelta dell’UE di sviluppare IRIS² è stata motivata anche dalle controverse decisioni di Elon Musk sull’uso di Starlink in contesti geopolitici delicati, come in Ucraina. Questo ha rafforzato la necessità di un’infrastruttura autonoma che riduca la dipendenza da fornitori extraeuropei.
IRIS² rappresenta quindi un passo significativo per l’Europa nello spazio, consolidando la sua presenza in un settore strategico e competitivo. Il successo del progetto dipenderà dalla capacità di affrontare le sfide tecniche e finanziarie, ma potrebbe aprire nuove opportunità per l’industria spaziale europea e garantire maggiore indipendenza tecnologica nel lungo termine. Con questa iniziativa, l’Europa dimostra la volontà di giocare un ruolo di primo piano nell’arena globale della connettività satellitare.