Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Legal Eagle contro PayPal: accuse contro Honey e pratiche sleali

Lo YouTuber Legal Eagle ha avviato una class action contro PayPal, accusando l’azienda di aver sfruttato Honey per appropriarsi in modo illecito delle commissioni.
Legal Eagle contro PayPal: accuse contro Honey e pratiche sleali
Lo YouTuber Legal Eagle ha avviato una class action contro PayPal, accusando l’azienda di aver sfruttato Honey per appropriarsi in modo illecito delle commissioni.
Link copiato negli appunti

Il celebre YouTuber Legal Eagle ha avviato una class action contro PayPal, accusando l’azienda di aver sfruttato l’estensione Honey per appropriarsi in modo illecito delle commissioni destinate ai creatori di contenuti affiliati. Secondo l’accusa, Honey sostituirebbe i link di affiliazione originali con quelli propri, anche quando non fornisce reali vantaggi o sconti agli utenti finali. Questa pratica, ritenuta sleale, avrebbe causato gravi perdite economiche ai content creator che si affidano ai programmi di affiliazione per i loro guadagni.

Honey, un’estensione progettata per trovare e applicare automaticamente codici sconto durante gli acquisti online, è finita al centro della polemica a seguito di un’indagine pubblicata dal YouTuber MegaLag. Quest’ultimo ha dimostrato come Honey sostituisca spesso i link di affiliazione legittimi dei creatori con i propri, ottenendo così le commissioni sulle vendite anche quando non ha contribuito in modo significativo al processo d’acquisto.

PayPal, che possiede Honey, ha giustificato questa operazione con il principio dell’"attribuzione dell’ultimo clic", una regola che assegna la commissione all’ultimo affiliato che ha interagito con l’utente prima dell’acquisto. Tuttavia, i rappresentanti legali di Legal Eagle ritengono che Honey stia sfruttando questa metodologia in modo ingannevole. L’estensione spingerebbe infatti gli utenti a cliccare su pop-up superflui, progettati appositamente per far inserire i propri codici di affiliazione, sottraendo così i guadagni previsti ai creatori.

La causa legale è stata depositata presso un tribunale della California e mira non solo a ottenere un risarcimento per i danni subiti dai creatori di contenuti, ma anche a vietare in via definitiva questa pratica controversa. L’iniziativa ha acceso un acceso dibattito sull’etica delle strategie commerciali online, evidenziando la necessità di maggiore trasparenza nei programmi di affiliazione e nelle modalità di attribuzione delle commissioni.

Ti consigliamo anche