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Le truffe online proliferano sui social e sulle app di messaggistica

Negli ultimi mesi, le truffe online hanno registrato una crescita preoccupante, con i social network e le applicazioni di messaggistica istantanea.
Le truffe online proliferano sui social e sulle app di messaggistica
Negli ultimi mesi, le truffe online hanno registrato una crescita preoccupante, con i social network e le applicazioni di messaggistica istantanea.
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Negli ultimi mesi, le truffe online hanno registrato una crescita preoccupante, con i social network e le applicazioni di messaggistica istantanea che si confermano i principali strumenti utilizzati dai malintenzionati per ingannare le vittime. Secondo il Consumer Security and Financial Crime Report di Revolut, nel secondo semestre del 2024 si è assistito a un incremento significativo di frodi digitali, con piattaforme come Facebook, WhatsApp e Telegram tra le più colpite.

A livello globale, la maggior parte delle truffe ha avuto origine dai servizi offerti da Meta, con Facebook responsabile del 28% dei casi e WhatsApp del 21%. Tuttavia, il fenomeno sta crescendo rapidamente anche su Telegram, dove le truffe hanno raggiunto il 18%, registrando un aumento del 121% rispetto ai sei mesi precedenti. Anche Instagram è coinvolto, sebbene con una percentuale inferiore, pari al 7%. Le piattaforme di Google, invece, rappresentano una quota trascurabile, con appena lo 0,09% delle frodi segnalate.

Le truffe si suddividono in due categorie principali: quelle in cui la vittima viene indotta con l’inganno a effettuare un pagamento volontario e quelle in cui il denaro viene prelevato senza il consenso dell’utente. Sebbene il secondo tipo sia più diffuso, le truffe autorizzate comportano perdite economiche molto più elevate, con un impatto finanziario 14 volte superiore.

Quali sono le frodi più comuni?

Tra le frodi più comuni vi sono quelle relative agli acquisti online, che si verificano soprattutto su Facebook, le false offerte di lavoro, in crescita su Telegram e WhatsApp, e le truffe sugli investimenti, che si stanno diffondendo sempre più su WhatsApp. Anche le impersonificazioni, in cui i truffatori fingono di essere altre persone o aziende, rappresentano un rischio crescente.

In Italia, la piattaforma più utilizzata per le truffe online è Telegram, dove si verifica circa il 50% degli illeciti, seguita da WhatsApp con il 23%. Uno dei problemi più gravi riguarda le false offerte di lavoro, spesso accompagnate dalla richiesta di un pagamento per presunte spese iniziali. Un’altra truffa molto diffusa è quella della vendita di biglietti falsi per eventi, con Facebook, Ticketmaster e X tra le piattaforme più coinvolte. Inoltre, gli acquisti fraudolenti colpiscono principalmente i giovani tra i 17 e i 34 anni.

L’aumento delle frodi digitali dimostra la necessità di interventi più incisivi da parte delle autorità e delle piattaforme online, con regolamenti più rigorosi e strumenti avanzati di prevenzione. È altrettanto essenziale sensibilizzare gli utenti, fornendo loro informazioni su come riconoscere ed evitare potenziali truffe per proteggere i propri dati e il proprio denaro.

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