Utilizzare delle landing pages ottimizzate, ricche di contenuti ad hoc, con grafica pulita e mirata ad un'immediata comprensione del messaggio, senza troppe "distrazioni" (link in uscita o altri elementi poco pertinenti) e con una chiara ed invitante call-to-action, può veder aumentare la percentuale di conversioni in maniera sensibile. Le campagne PPC come Adwords sono spesso impostate per atterrare su questo tipo di pagine.
Ogni prodotto però fa storia a sè e non sempre le landing pages standalone ottengono le performance sperate. Molto può dipendere dall'obiettivo: lead o sale.
Per landing page standalone si intende una pagina contenente quasi esclusivamente il messaggio pubblicitario, comprensivo di concisa ed esauriente spiegazione sui vantaggi e solitamente corredato da un form per l'action (registrazione, acquisto, download, ecc.); il tutto scevro da menù testuali, riferimenti ad altre sezioni del sito poco pertinenti e tutto cià che potrebbe distrarre l'utente.
Anche la grafica spesso è diversa da quella del sito madre, tendente al "pulito", con immagini molto leggere e codice snello per favorire il caricamento e migliorare così la qualità della pagina.
I vantaggi di una landing page rispetto ad una pagina tradizionale del sito sono tecnicamente ineccepibili, aiutando il visitatore a focalizzare la (solitamente scarsa)attenzione su un'unica azione. Un atterraggio sulla home page è spesso controproducente e genera solo confusione, non permettendo di trovare rapidamente cià che è stato "promesso" nell'annuncio.
C'è però una considerazione da fare, alla luce dei periodici mutamenti di abitudini e comportamento degli utenti web: non sempre le landing sembrano fare centro per una questione di fiducia.
Un sito istituzionale trasmette più o meno credibilità in base al valore del suo brand ma anche tramite la qualità della sua vetrina online; le informazioni di base, la pagina di profilo, la case history ed altri classici elementi possono trasmettere molta più fiducia rispetto ad una landing page dove si cerca di andare direttamente al sodo.
àˆ come paragonare la visita ad un negozio e la visita ad uno stand non permanente: nel primo caso si ha più fiducia in quanto il negozio non può volatilizzarsi dall'oggi al domani, mentre nel caso di uno stand ci si potrebbe imbattere in un commerciante improvvisato. Il paragone è ovviamente una mera allegoria, ma credo possa rendere l'idea.
Succede allora ogni tanto che se la landing page propone un'action non impegnativa e rapida (download, registrazione, ecc.) l'utente tende maggiormente a fidarsi, tanto non ha granchè da perdere; nel caso invece di un acquisto online, la diffidenza aumenta e nemmeno una presentazione dell'azienda o un link al sito ufficiale convincono il potenziale acquirente a sbilanciarsi.
Quanto scritto non è assolutamente una certezza, nè tantomeno un invito tornare indietro abbandonando le landing pages, piuttosto uno spunto per non agire a prescindere secondo il paradigma "annuncio PPC = landing page ad hoc": a volte una pagina esistente ben ottimizzata può andar bene lo stesso.