Complici le nuove tecnologie, negli ultimi anni è sensibilmente cresciuta la porzione di lavoratori da remoto. Si tratti di freelancer con cui si avviano collaborazioni temporanee, o veri propri dipendenti dell'azienda assunti con contratti di smart working, questa tipologia di lavoro è considerata una delle risorse per il futuro delle aziende.
Il percorso è ancora lungo e ricco di sfide, ma già oggi si intravedono sicuri vantaggi da questo tipo di approccio. Ma quali sono i consigli per gestire al meglio i lavoratori da casa, sia per facilitare i loro compiti che per sincronizzare le tempistiche con le esigenze di business?
Naturalmente, ogni azienda risponde ad esigenze specifiche, in base al settore in cui è inserita e al tipo di rapporto impostato con i lavoratori da remoto.
Tuttavia, vi sono dei suggerimenti che potrebbero risultare utili nella maggioranza dei casi.
Retribuzioni
Per raggiungere un rapporto proficuo con i propri lavoratori da casa, siano essi dipendenti oppure freelancer, è necessario porre l'accento sulla retribuzione che spetta a questi professionisti.
Molte aziende, infatti, sono ancora legate a una concezione errata sulle occupazioni da remoto, considerandole a un livello inferiore rispetto a quelle in sede. E così si tende a concordare stipendi o pagamenti a ribasso, non commisurati all'impegno del lavoratore, alle ore dedicate all'azienda e molti altri fattori.
Se si desidera che il professionista sviluppi un senso di appartenenza all'azienda, un fattore fondamentale per garantire una produttività costante e proficua, è necessario valorizzare la sua opera, con compensi che rispecchino le prestazioni e le competenze fornite. In caso contrario, il rischio è quello di ridurre l'attenzione e l'impegno accordati.
Comunicazione
Proprio poiché il rapporto lavorativo non avviene faccia a faccia, ma mediato dai più svariati strumenti elettronici, per garantire una produttività elevata e altrettanta soddisfazione - sia da parte dell'azienda che del lavoratore - è essenziale investire sulla comunicazione.
Anche se da remoto, il professionista deve essere debitamente informato sugli obiettivi da raggiungere, le aspettative dell'azienda, sulle tempistiche e molto altro ancora.
A questo scopo, è necessario avviare un flusso continuo tra la sede e tutti i collaboratori da remoto, utilizzando le principali tecnologie oggi a disposizione - Slack, WhatsApp, Skype e qualsiasi altra piattaforma - con dei check ciclici per assicurarsi che le informazioni siano state apprese.
Ancora, è bene coinvolgere questi lavoratori in riunioni e meeting, approfittando sempre degli strumenti di videoconferenza.
Poiché il tipo di comunicazione sarà perlopiù scritta, anziché orale, è bene anche accertarsi che tutte le richieste vengano elencate in modo chiaro e comprensibile, evitando sottintesi oppure missive frettolose, che potrebbero non essere interpretate nel modo corretto.
Formazione
Anche il professionista da remoto deve ricevere un'adeguata formazione, soprattutto al primo inserimento nel proprio organico.
Questa fase è molto delicata e, in alcuni casi, addirittura più urgente rispetto ai dipendenti in sede: il lavoratore deve infatti raggiungere un sufficiente livello di autonomia, affinché gli strumenti aziendali a sua disposizione - accessi, piattaforme online, CMS e via dicendo - possano essere amministrati senza dubbi o intoppi.
Per farlo, è utile investire sulla produzione di guide testuali, affinché il lavoratore vi possa ricorrere quando ne ha bisogno. Negli ultimi tempi, grazie anche all'aumentata velocità delle connessioni sia fisse che mobile, la formazione può avvenire anche in video, sia con lezioni in real time e in videoconferenza che con filmati precedentemente registrati.
Programmazione
È infine molto importante impostare un piano di programmazione comprensibile e sempre accessibile, affinché il lavoratore sia consapevole delle tempistiche richieste, degli orari in cui può approfittare di un'interazione diretta con la sede, di eventuali scadenze e molto altro ancora.
In questo senso, molto dipende dal tipo di rapporto instaurato: i freelancer sono infatti spesso più liberi di organizzare a proprio piacimento i loro tempi, rispettando scadenze intermedie e finali, mentre i dipendenti a tutti gli effetti è più probabile che si sincronizzino sugli orari lavorativi dell'azienda.
Personale apposito
Considerando come il numero dei lavoratori da casa stia aumentando a ritmi molto elevati, può essere una buona idea investire su personale apposito per la loro gestione. Dei responsabili, in altre parole, che si occupino della comunicazione, pianifichino la programmazione lavorativa, controllino le scadenze e si occupino anche di vagliare ciclicamente il livello di soddisfazione del professionista e raccogliere suggerimenti o richieste.