Ci ha scritto una mail Antonella Casula. àˆ una riflessione, dal suo punto di vista e in base alla sua esperienza, sullo stato attuale del lavoro nell'ambito del web design. Credo possa essere utile come punto di partenza per una discussione allargata a tutti i lettori di Edit. Ecco il testo.
Sono una web designer e lavoro presso un'azienda che realizza siti web.
I nostri lavori sono realizzati da uno staff interno e da numerosi professionisti esterni (grafici, traduttori, redattori di testi). Siamo molto contenti dei lavori fatti fino ad ora.Oggi però abbiamo numerosi CMS e modelli di siti a costo anche zero (vedi Joomla). La gente non capisce più la differenza di prezzo tra un sito su misura e un template preconfezionato, vuole questi template e il mio lavoro come web designer diventa minimo.
Da un altro lato, c'è il Web 2.0 ed un universo di possibilità per l'utente. I costi di sviluppo sono alti ed il cliente scappa.
Infine c'è lÂ’accessibilità . Abbiamo sviluppato un template accessibile per i Comuni, ma poi la Regione si è fatta avanti, fornendo i suoi template e supporto, forte della propria posizione.
Insomma, il risultato è che non si vende più e soprattutto, come semplice web designer, non si lavora più.
In sostanza, dopo tanto studio su specifiche e accessibilità , non voglio limitarmi a caricare contenuti su CMS o template già pronti; io vorrei sviluppare per il web.
La mia domanda è: su cosa di quanto detto devo investire, come web designer, per il futuro? Devo lavorare nello sviluppo di CMS (ma ce ne sono già tanti e l'investimento sarebbe un po' troppo) o nel/per il Web 2.0? E come conciliare questo investimento con i ricavi che servono ad unÂ’azienda?
Insomma, dove devo andare?