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L'arte creata dall'AI non può essere protetta da copyright, i dettagli

Una sentenza della Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Circuito del Distretto di Columbia ha stabilito che le opere d'arte generate intelligenza artificiale, senza l'intervento umano, non sono protette da copyright.
L'arte creata dall'AI non può essere protetta da copyright, i dettagli
Una sentenza della Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Circuito del Distretto di Columbia ha stabilito che le opere d'arte generate intelligenza artificiale, senza l'intervento umano, non sono protette da copyright.
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Una recente sentenza della Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Circuito del Distretto di Columbia ha stabilito che le opere d'arte generate intelligenza artificiale (AI), senza l'intervento umano, non sono protette da copyright secondo la legge statunitense. La corte ha confermato la decisione dell'Ufficio del Copyright degli Stati Uniti, che ha respinto la richiesta di protezione di un'opera creata dal sistema AI DABUS di Stephen Thaler. Secondo la corte, solo le opere con autori umani possono beneficiare della protezione legale prevista dal diritto d'autore.

Questa sentenza rappresenta un'importante pietra miliare nel contesto della rapida evoluzione del settore dell'AI generativa, sollevando interrogativi sul futuro della proprietà intellettuale in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia. Il sistema AI DABUS, infatti, aveva creato un'immagine senza alcun contributo umano, e Thaler, il suo ideatore, aveva cercato di ottenere il copyright per l'opera, sostenendo che fosse frutto di una creazione indipendente dell'AI. Tuttavia, la corte ha rigettato questa richiesta, sottolineando che la legge sul copyright statunitense richiede che tutte le opere siano create da un essere umano.

La spiegazione del giudice

Il giudice Patricia Millett, che ha redatto l'opinione della corte, ha spiegato che la legge sul copyright è stata pensata per proteggere esclusivamente le opere create da esseri umani. La corte ha argomentato che, poiché molte delle disposizioni della legge sul copyright si applicano solo se l'autore è umano, non si può ritenere valido il concetto di "autorialità" attribuito a una macchina. Pertanto, l'autorialità umana è un requisito imprescindibile per registrare un'opera presso l'Ufficio del Copyright.

Questa decisione ha una forte valenza simbolica, poiché mette in evidenza una chiara distinzione tra le opere create con l'assistenza dell'AI e quelle create autonomamente dalla macchina. Mentre è accettato che le opere generate con l'aiuto dell'AI possano essere protette, quelle prodotte senza alcun intervento umano non possono essere considerate soggette alla stessa protezione legale. Con il crescente impiego di sistemi di AI nella creazione artistica, questa sentenza segna un passo importante nella definizione dei limiti del copyright nel contesto tecnologico attuale.

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