La società di analisi Gartner ha previsto che già nei prossimi due anni l’intelligenza artificiale generativa rappresenterà una seria minaccia per i motori di ricerca. Si afferma che il volume dei motori di ricerca diminuirà di un quarto entro il 2026 a causa dell’adozione di chatbot AI e altri agenti virtuali. Con il passaggio dai motori di ricerca tradizionali all’intelligenza artificiale, Gartner afferma che le aziende dovranno adeguare le strategie dei propri canali di marketing. Secondo Alan Antin, Vice President Analyst di Gartner: “Le soluzioni di intelligenza artificiale generativa (GenAI) stanno diventando motori di risposta sostitutivi. Queste eseguono le query degli utenti che in precedenza potevano essere eseguite nei motori di ricerca tradizionali. Ciò costringerà le aziende a ripensare la propria strategia di canali di marketing man mano che la GenAI diventa sempre più integrata in tutti gli aspetti dell’impresa”.
AI generativa: Google concorrerà con società minori per la ricerca
La società di sicurezza ha inoltre affermato che gli algoritmi dei motori di ricerca favoriranno i contenuti di qualità. Ciò contribuirà a compensare la crescente quantità di contenuti generati dall’intelligenza artificiale. Inoltre, si prevede che il watermarking diventerà sempre più importante come mezzo per evidenziare contenuti di alto valore. Anche se probabilmente Google non apprezzerà questa previsione, è importante notare che Mountain View, come molti altri fornitori di motori di ricerca sono i principali fornitori di servizi di intelligenza artificiale generativa (Google ha Gemini, Microsoft ha Copilot e così via).
L’uso dei motori di ricerca tradizionali potrebbe diminuire in favore dell'intelligenza artificiale. Google dovrà quindi trovare un altro modo per gestire alcune entrate, come quelle legate ai link sponsorizzati. Gartner non lo ha detto esplicitamente, ma con la rivoluzione dell’AI generativa anche le aziende più piccole potrebbero diventare concorrenti significativi di Google nella ricerca. Oltre a Microsoft (con il suo Copilot), vi sono infatti altri attori minori in gioco. Tra questi vi è come Perplexity, una startup che ha già ottenuto finanziamenti da parte di Amazon e NVIDIA.