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La pubblicità  blocca il Responsive Web Design

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In un'era dominata da smartphone e tablet, anche la progettazione di siti Web vi si deve adeguare. àˆ da inserire in quest'ottica la nascita del Responsive Web Design, ovvero la creazione di layout che si adattino automaticamente alle dimensioni dello schermo utilizzato, sia esso un computer, uno smartphone o una tavoletta multimediale. Ma c'è qualcosa che frenerebbe la cavalcata trionfale di questa filosofia per la Rete: l'advertising.

A parlarne è PBS in un'interessante articolo su quanto il mondo della pubblicità  per il Web sia arretrato rispetto alle evoluzioni moderne del design. Il primo problema, infatti, deriva da una scarsa capacità  d'adattamento: i creatori di advertising forniscono banner e box dalle dimensioni fisse e non scalabili, quindi perfettamente inutili in un progetto di Responsive Web Design dove il ridimensionamento automatico è la chiave di tutto. Un banner adatto per un browser da desktop richiederà  di essere ridimensionato o spostato in versione mobile o, viceversa, ingrandito per Smart TV. Sebbene la gran parte dei sistemi mobile riesca a visualizzare spot nelle loro posizioni classiche - ad esempio nell'header di un sito web - le problematiche sorgono per box all'interno dei testi o in container ai lati, ovviamente ricollocati dopo il ridimensionamento. Così afferma Miranda Mulligan, direttore esecutivo del Knight Lab della Northwestern University:

Abbiamo bisogno di un sistema di pubblicità  più intelligente, in grado di recepire dimensioni, le capacità  dei device e che sia altamente strutturato, con grandi quantità  di metadata associati per massimizzare la flessibilità  sui display.

Non è solo una questione di dimensioni, però, ma anche di formati. L'industria dell'advertising è ancora saldamente legata a Flash, un sistema d'animazione poco gradito su piattaforme mobile, considerato come sia vietato su iOS e recentemente rimosso da Play Store per Android. Inoltre, l'ultima tendenza vuole la riproduzione di brevi filmati, un fatto che può di molto abbattere le funzionalità  di un dispositivo da taschino. Sebbene HTML5 introduca molte funzioni utili anche per la pubblicità , non infierendo però sulla user experience, i creativi dell'advertising sono ancora restii a prenderlo in considerazione.

Vi è però un ulteriore problema - forse il più importante - che allontana il mondo dell'advertising dal Responsive Web Design: l'inesistente comunicazione diretta tra editori e advertiser. Raramente i publisher sono direttamente collegati ai pubblicitari, così da studiare insieme le migliori strategie di inserimento degli spot nelle pagine Web. Solitamente si tratta di un rapporto scandito da troppi passaggi - il cliente commissiona una campagna all'advertiser, che a sua volta contatta un'agenzia terza per la distribuzione sui siti - e così il creatore di un sito web si ritrova a dover adattare le proprie pagine al banner e non viceversa. Un fatto, quest'ultimo, che starebbe convincendo molti designer a desistere sui layout responsive, per l'impossibilità  di elaborare delle strategie integrate direttamente con gli investitori. Sempre la stessa Mulligan sottolinea come la sfida sia convincere i creatori di spot a passare quantomeno dalla larghezza fissa a quella flessibile dei banner. Una partita praticamente impossibile da vincere per i webdesigner, considerato come in media siano sette gli intermediari diversi tra il creatore di un sito e il grafico pubblicitario.

Fonte: PBS

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