Andy Clarke torna a parlare sul suo blog di contratti da sottoporre al cliente, web standard e supporto di questi ultimi sui vari browser. Del tema ci eravamo già occupati pure su queste pagine con un'altra segnalazione.
La questione si può spiegare in questi termini: è bene o è male inserire nel contratto da sottoporre al cliente una clausola di salvaguardia nel caso in cui, seguendo gli ultimi standard e non supportando pienamente tutti i browser, un sito non appaia uguale su tutti i programmi di navigazione? Clarke è convinto che sia un bene, la sua web agency adotta una clausola simile da un bel po' e il nostro ha pure rilasciato uno schema di contratto liberamente utilizzabile come modello (è distribuito con una Creative Commons).
Alla luce delle evoluzioni nel panorama dei browser degli ultimi mesi, Clarke ha modificato recentemente quella che potremmo definire la clausola IE6. Ve la riporto in traduzione:
Se il progetto include markup HTML e template CSS, noi li svilupperemo usando HTML5 e CSS2.1 e CSS3 per gli stili. Il panorama dei browser e dei dispositivi cambia di continuo, e il nostro approccio è quello di guardare avanti, non indietro. Tenendo cià presente, testeremo tutto il nostro markup e i CSS nelle versioni correnti di tutti i principali browser desktop per assicurarci di ottenere il meglio da ciascuno di essi. Gli utenti di browser datati e meno capaci otterranno un design che si adatta alle capacità del loro software. Per le persone che usano Microsoft Internet Explorer 6 cià si traduce in un design universale, centrato sulla tipografia, ma non sul layout. Testeremo anche i template su Apple iPad
Che ve ne pare? Troppo avanzato come approccio? Qualcuno di voi ha già sperimentato approcci simili?