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Kernel Linux: 5 patch all´ora, 13 milioni di linee di codice e 6100 sviluppatori

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Ben 6100 sviluppatori hanno contribuito con patch al kernel Linux dal 2005 ad oggi, basterebbe solo questo numero per far capire cosa è diventato lo sviluppo della creatura di Linux Torvalds. Ma questo è solo uno dei dati snocciolati dalla Linux Foundation nel suo terzo rapporto sullo stato dello sviluppo di Linux.

Leggendo il documento della Linux Foundation si apprende anche come, nel periodo di sviluppo tra il kernel 2.6.30 e il 2.6.35, Red Hat sia stata la società che più di tutte ha contribuito allo sviluppo di Linux con commit da parte di propri sviluppatori, seguita a stretta distanza da Novell (sarà ancora così dopo il passaggio ad Attachmate?) e da IBM. Va detto comunque che ben il 18,9% dei contributi in termini di codice siano stati realizzati da sviluppatori che operano volontariamente (e gratuitamente) e non sono legati ad alcuna azienda, segno importante per far capire come la comunità sia ancora la base fondante di Linux.

Un dato curioso riguarda invece Linus Torvalds che non figura tra i primi 10 sviluppatori che più hanno contribuito a Linux tra la versione 2.6.30 e la 2.6.35. Tra i primi cinque top developer figurano David S. Miller, Ingo Molnar, Al Viro, Takashi Iwai, Bartlomiej Zolnierkiewicz.

Per quanto riguarda Torvalds la spiegazione è molto semplice: Linus si occupa principalmente di revisionare ed eventualmente approvare le patch sottoposte dagli sviluppatori per l´inclusione nel main tree del kernel.

Altro dato interessante su cui vorrei concludere è il basso apporto delle compagnie che sviluppano soluzioni mobile basate su Linux, un dato ben sintetizzato da Ars Technica: da Linux 2.6.30 a 2.6.35 i contributi di Google sono stati solo lo 0.7%, quelli di Nokia il 2.3%, Texas Instruments 1.5% e Samsung 0.6%.

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