Raymond Camden, evangelist di Adobe, ha recentemente inaugurato un nuovo sito per sviluppatori JavaScript dal titolo molto eloquente: "JavaScript Cookbook". L'idea di fondo è quella di raccogliere dagli utenti del sito dei brevi stralci di codice per risolvere i problemi più comuni per chi programma lato client.
"Sì, lo so che esiste StackOverflow, scrive ironicamente Camden nella scarna pagina "about", nella quale, tra parentesi, ci accoglie in versione Jedi, ma il percorso con cui il sito si va costruendo è, per certi versi, opposto rispetto al più noto portale di domande e risposte per programmatori presente sul web. Gli utenti propongono un problema con la sua soluzione (quindi non partono da un dubbio o da uno scoglio che non riescono a superare) e gli altri utenti la commentano, criticano o ne propongono un refactoring.
La discussione sottostante ogni soluzione è sempre molto interessante, e nella maggior parte dei casi (per lo meno per ora) estremamente critica, come è giusto che sia. Viene solo il dubbio che la generale dichiarazione di intenti del sito stesso non si potrà mai realizzare appieno: come potrà tradursi in una comoda raccolta di soluzioni disponibili e testate (il senso della celebre collana dei "Cookbook" di O'Reilly), se la maggior parte delle proposte fatte viene poi smontata (e magari rifiutata) dal resto della comunità ?
Il rischio è che il sito si traduca in un insieme di discussioni disordinate che non fanno necessariamente emergere la soluzione corretta (o per lo meno quella che la maggioranza considera migliore) non essendoci un modo per votare i commenti, come invece avviene nel famoso portale già ricordato sopra.