Nonostante Sun Microsystem abbia già annunciato che java diventerà open source, continua il lavoro già cominciato su diversi progetti per fornire degli strumenti completamente open per java.
Questo essenzialmente perché Sun sta riversando in Gnu Classpath e in OpenJDK gran parte del codice sorgente della versione "ufficiale" di Java, lasciando fuori solo quelle parti coperte da brevetto che non possono essere rese open source, a tal proposito Sun ha chiesto alla comunity di reimplementare le funzionalità mancanti.
In breve OpenJDK è un implementazione open del jdk ufficiale e comprende ovviamente una virtual machine e un compilatore, mentre Gnu Classpath è una implementazione sempre open, delle librerie base di java, quali ad es. tutte quelle contenute normalmente nei package java.utils, java.net e ovviamente java.lang.
Di recente è stata rilasciata la versione 0.95 di Classpath, che introduce diverse novità. Oltre agli immancabili incrementi prestazionali è stato introdotto il supporto ai generics di java 1.5 e una serie di aggiornamenti/aggiunte per migrare verso java 1.6. Le librerie in questione sono le collections, lang.management, util.spi e le nuove funzionalità per i browser.
Una novità importante per i puristi del software libero è la possibilità di poter effettuare il bootstrap di classpath direttamente con OpenJDK, senza passare per il classico compilatore proprietario. Questo vi renderà completamente indipendenti dai software di Sun.
Lodevole il fatto che Sun non abbia interferito con i progetti open già esistenti ma che anzi abbia deciso di supportarli con le proprie risorse.
Stando a quanto riportato da slashdot, la transizione verso la GPL2 dovrebbe essere quasi completa. La maggior parte del codice è stato rilasciato e accorpato in OpenJDK e Classpath, tuttavia Sun non ha detto quante delle 6.5 milioni di linee di codice di Java, siano state "aperte". Ha tuttavia dichiarato che una buona parte riguardano le tecnologie grafiche di Java 2D e quindi font e rendering grafico.