Un gruppo di hacker filorussi ha colpito circa 20 siti italiani il 17 febbraio 2025, in risposta alle dichiarazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla guerra in Ucraina. Tra i siti attaccati figurano quelli della banca Intesa Sanpaolo, degli aeroporti di Linate e Malpensa, e di alcune autorità dei trasporti e porti. Gli hacker, appartenenti al gruppo NoName057(16), hanno rivendicato gli attacchi su Telegram, definendo Mattarella "russofobo".
Gli attacchi sono stati di tipo DDoS (Distributed Denial of Service), una tecnica che mira a sovraccaricare i server di un sito, impedendone il funzionamento. Tuttavia, non si sono registrati danni ai dati personali o alle informazioni contenute nei siti colpiti. L’intervento tempestivo della Cybersicurezza Nazionale ha limitato gli effetti negativi degli attacchi, che non hanno compromesso i servizi offerti dai siti interessati.
Le parole di Mattarella non sono passate inosservate al movimento hacker russo
Questa offensiva informatica è stata una reazione alle parole di Mattarella pronunciate il 5 febbraio 2025, durante un discorso a Marsiglia in occasione della consegna della laurea honoris causa all’Università di Aix-Marseille. Il presidente italiano aveva paragonato l’aggressione russa all’Ucraina al Terzo Reich, affermando che la Russia, come il regime nazista, sta perseguendo una politica di dominazione e conquista. Questa analogia ha suscitato l’indignazione delle autorità russe, tra cui la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che ha definito le dichiarazioni di Mattarella come "invenzioni blasfeme".
Il gruppo NoName057(16), noto per i suoi attacchi informatici a sfondo politico, ha preso di mira anche l’Italia in passato, come nel 2024, quando aveva colpito i siti della premier Giorgia Meloni e di diversi ministeri italiani. Gli hacker di questo gruppo mirano a ostacolare le istituzioni di paesi che criticano la Russia, utilizzando la tecnologia per scopi di propaganda e vendetta politica. Nonostante la reazione decisa dei cyberesperti italiani, l’incidente evidenzia ancora una volta l’importanza della protezione digitale e della difesa contro le minacce informatiche a sfondo geopolitico.
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