Internet Explorer, il primo browser per la navigazione Web della Casa di Redmond, ci lascia dopo una lunga carriera iniziata nel lontano 1995, quando venne proposto come alternativa a Netscape Navigator riuscendo ad imporsi anche grazie all'integrazione con i sistema operativi Windows.
La lunga roadmap verso l'addio
Amato, odiato, contestato ma per lungo tempo primo in tutte le classifiche di utilizzo. Nel corso del 2004 il 90% degli utenti utilizzavano l'applicazione di Microsoft per le loro sessioni online, tale percentuale scese all'85% nel 2005 dando vita ad un lento declino che vide il market share del progetto scendere a poco più del 55% nel 2013 per poi subire un ulteriore decremento anche a causa della concorrenza di Firefox.
Quest'ultimo non superò mai Internet Explorer a livello mondiale ma riuscì a conquistare il primato nel Vecchio Continente alla fine del 2010.
Nell'aprile del 2016 Google Chrome divenne il browser più utilizzato a livello globale sancendo definitivamente la fine del predominio di Microsoft in un settore dover Internet Explorer aveva rappresentato per molti versi uno standard di fatto.
Già nel corso del 2015 Satya Nadella e soci avevano deciso di puntare su Edge, software poi riscritto da zero utilizzando la codebase di Chromium che è sostanzialmente la stessa di Chrome.
Con il lancio del nuovo browser ebbe così inizio un percorso finalizzato all'abbandono di Internet Explorer concretizzatosi proprio oggi, il 15 giugno 2022.
Di Internet Explorer rimarrà soltanto la modalità IE che è stata integrata su Edge per questioni di legacy e quindi di retrocompatibilità, per il resto l'applicazione termina il suo ciclo di vita con la versione 11 che non riceverà più neanche nuovi aggiornamenti di sicurezza.
Una storia travagliata
Al di là dei numeri del passato e dell'affetto per un browser il cui ricordo ci riporta ai tempi in cui il Web era ancora popolato da poche migliaia di siti Internet, pochi altri browser sono stati contestati come Internet Explorer.
Sempre in ritardo rispetto agli aggiornamenti delle tecnologie standard per Internet, l'applicazione di Microsoft costringeva gli sviluppatori di tutto il mondo a pesanti workaround per ottenere codici CSS e JavaScript in grado di garantire una sufficiente compatibilità cross-browser.
Il rilascio di HTML5 confermò probabilmente l'impossibilità del progetto di adeguarsi ai repentini cambiamenti del Web, a ciò si aggiunga che del browser non venne mai prodotta una versione valida per i dispositivi mobile.
Oltre alla mancata conformità con gli standard, è possibile citare altre criticità tra cui vari problemi di sicurezza, l'eccessiva integrazione con Windows, la presenza di componenti proprietarie nonché diverse problematiche dal punto di vista della privacy.
I motivi per non rimpiangere Internet Explorer sono tanti, nonostante ciò si tratta di un progetto che per molti anni è stato sinonimo di navigazione Web.