Cattive notizie per tutti coloro che adoperano un computer Windows basato su un processore Intel. È stato infatti da poco scoperto che in Microsoft Defender, il software di protezione preinstallato sul sistema operativo del colosso di Redmond, è presente un bug che può impattare in maniera significativa sulle prestazioni delle CPU Intel Core.
Intel: un bug di Microsoft Defender grava sulle prestazioni
Un recente report diffuso da TechPowerUp mette in evidenza la situazione. I processori affetti dalla problematica sono sono gli Intel di 8a, 9a, 10a e 11a generazione desktop e laptop, mentre non sono coinvolti i modelli Alder Lake (Core 12a gen) e i prodotti AMD della serie Ryzen. Sul fronte software, il bug sarebbe presente sia su Windows 10 che su Windows 11.
Il bug porta in primo luogo a un calo dell'effettiva frequenza di clock, anche quando il processore è sotto carico. Per fare un esempio pratico, l'utilizzo improprio di risorse da parte di Microsoft Defender porterebbe una CPU qule Core i9-10850K a perdere circa il 6% delle prestazioni, vale a dire circa 1.000 punti in un test benchmark come Cinebench R23.
Il problema sembrerebbe risiedere nell'errata gestione dei contatori delle prestazioni delle CPU Intel e dei relativi livelli di privilegi. I contatori sono una risorsa di sistema condivisa, per cui è possibile che altre applicazioni cerchino di accedervi, andando a creare dei conflitti.
Attualmente, l’unico metodo per cercare di risolvere consiste nel disattivare la protezione in tempo reale dell’antivirus di casa Microsoft o utilizzare l'ultima versione di ThrottleStop (9.5) e la funzionalità integrata Windows Defender Boost per monitorare la frequenza effettiva dei core in tutte le applicazioni e sfruttare a pieno la CPU Intel.