Ho appena finito di leggere l´articolo, molto interessante, di Marco che mette ancora in gioco una tematica che va avanti da anni.
Ma di chi è la colpa del fatto che l´Open Source non si è ancora affermato come i prodotti Microsoft?
La realtà è che c´è ben più di una risposta dietro a una domanda così semplice. Sarebbe troppo facile dare la colpa agli utenti, quando in realtà la responsabilità maggiore la hanno le case hardware e software.
Sicuramente restano ancora da sfatare parecchi miti sul software open source che gli utenti medi prendono spesso per verità assolute.
Uno su tutti il classico "Linux è difficile da usare". Credo che la gente tenda a confondere la facilità con l´abitudine. Per assurdo, andare su Windows Update porta via più tempo rispetto a digitare "apt-get update/upgrade" nel terminale, senza contare che questa procedura aggiorna tutti i programmi e non solo il nostro sistema operativo. E´ solo questione di cambiare abitudini.
Inoltre, il fatto che quasi ogni PC nuovo abbia windows preinstallato fa pensare: "Ho pagato per windows, perchè disinstallarlo?". O semplicemente un normale utente non ha voglia di ripartizionare il disco per installare Linux. Tuttavia la tendenza sta cambiando e iniziano a vedersi i primi PC con Linux preinstallato.
Ma la cosa vera, che blocca quasi ogni utente, che vuole i suoi programmi preferiti su Linux, è l´arroganza delle case produttrici di software.
Il fatto che molte periferiche non sono supportate da Linux è da imputare alle case produttrici, la cui colpa principale non è il non rilasciare i driver, ma il non rilasciare i dettagli di produzione costringendo gli sviluppatori al reverse-engineering, che spesso non dà i risultati sperati.
Dal canto nostro possiamo soltanto protestare verso le case produttrici chiedendo di essere rispettati non come utilizzatori di Linux, ma come consumatori. Se gli utenti a protestare fossero parecchi, credo che molte case cambierebbero il loro atteggiamento.
Ma c´è anche da chiedersi: siamo disposti a farlo? Forse è questo il vero problema.