La direttiva 2022/542/CE pubblicata qualche settimana fa sulla Gazzetta Ufficiale europea potrebbe cambiare molto presto il mercato di diversi prodotti, soprattutto quelli relativi al fotovoltaico e alle e-bike. Il documento, infatti, disciplina i cambiamenti in materia di applicazione dell'IVA, concedendo di fatto una maggiore libertà ai singoli governi nazionali che possono pertanto adottare politiche più flessibili anche in ambito aliquote ridotte su determinati beni e servizi connessi alla salute pubblica, all’ambiente e al digitale.
La riforma UE sull'IVA può portare vantaggi anche per le e-bike
La riforma delle aliquote IVA è stata necessaria per adeguare l’ordinamento comunitario al regime IVA definitivo, nel quale le cessioni e prestazioni saranno soggette ad imposta nello Stato membro di destinazione. i ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo unanime per modificare le regole sull’IVA e consentire agli Stati membri di applicare con maggiore flessibilità agevolazioni e aliquote ridotte. Tra i prodotti individuati aderenti alle categorie di salute pubblica, beni ambientali e sostegni alla transizione digitale, ci sono anche i pannelli fotovoltaici e biciclette ed e-bike.
Da anni, infatti, l'UE spinge per sostenere la transizione verso l’uso di fonti energetiche rinnovabili e promuovere l’autosufficienza dell’Unione dal punto di vista energetico. Insieme al Superbonus 110% promosso dal nostro governo, che dà la possibilità di portare in detrazione al 110% le spese sostenute per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici, il mercato non potrà che trarne profitto, a maggior ragione se l'IVA verrà azzerata.
Allo stesso modo potrebbe trarre parecchio vantaggio dalla riforma, come detto, il commercio e la diffusione delle e-bike: con un’IVA agevolata, il loro acquisto diverrebbe economicamente vantaggioso, rendendole più appetibili rispetto ad oggi. Ad ogni modo, le novità si applicheranno dal 1° gennaio 2025 e le disposizioni necessarie al loro recepimento dovranno essere prese entro il 31 dicembre 2024. Così ciascuno Stato dell'UE potrà applicare:
- Un massimo di due aliquote ridotte pari almeno al 5%;
- Una sola aliquota ridotta inferiore al minimo del 5%;
- Una sola esenzione con diritto a detrazione dell’IVA a monte.