Su Il Sole 24 Ore PMI 24 ho trovato una notizia incoraggiante (disponibile qui): i venture capital italiani indirizzati verso hi-tech e ricerca sono in aumento, con prospettive di sfiorare l'ammontare del miliardo di euro nel 2009. In questa categoria trova posto anche il web, in particolare (grassetto mio):
dai motori di ricerca tematici alle applicazioni software legate alla sicurezza, passando per i distributori di musica online, i contenuti per la telefonia mobile o il mondo dei social network.
L'autore (Daniele Lepido) conclude l'articolo commentando:
La crisi che in questi giorni sta colpendo i grandi big della tecnologia, Google in testa (che ha annunciato per la prima volta tagli del personale), dimostra probabilmente che la "curva" della crescita si sta appiattendo per chi ha raggiunto la massa critica della multinazionale. Altra aria, invece, potrebbe tirare per le micro-aziende, di quelle magari con un solo ufficio e una ventina di dipendenti ma una visibilità globale. Il solito miracolo della rete.
Il solito miracolo della rete (da cui il titolo del post): la new economy (riveduta e corretta, mi auguro) ha possibilità di "ritornare" proprio in un frangente economico così complesso?
Le idee innovative sicuramente non mancano e non sono mai mancate, resta invece da capire quanto coraggio di investire rimanga e dove andrà a concentrarsi. Nel pezzo viene citata la dichiarazione di un venture capitalist:
Ci piacciono società giovani con un alto potenziale di crescita – sostiene Claudio Giuliano di Innogest – ma che dopo cinque anni arrivino a produrre ricavi nell'ordine dei 60 milioni di euro
E la frase fa riflettere. Voi che ne pensate?