Se la posizione espressa da Mark Shuttleworth sull´approvazione dello standard di Microsoft è abbastanza netta, decisamente più aperta è invece quella di OpenOffice. Ad aprire le danze è stato il responsabile marketing di OpenOffice.org, Mark McCreesh, confermando che la suite open source supporterà il formato OOXML sia in lettura che in scrittura.
Ad ogni modo McCreesh non ha negato che effettivamente potrebbero esserci state delle irregolarità nel processo di approvazione e che lo standard approvato è talmente complesso che la stessa Microsoft potrebbe avere problemi ad implementarlo (lo standard differisce per circa il 25% dal formato attualmente utilizzato da Office 2007). Simile è il punto di vista espresso dal PLIO in una recente intervista.
Il Progetto Linguistico Italiano OpenOffice.org si è infatti da sempre dimostrato più disponibile ad un´apertura verso Microsoft rispetto ad altri esponenti del mondo open source. Inoltre il PLIO, per bocca del suo responsabile marketing Italo Vignoli, auspica una collaborazione tra la comunità open source e Microsoft per una (seppur inevitabilmente lenta) armonizzazione fra i due formati.
Resta comunque, se non aperto ma almeno da tenere sotto controllo, il problema della proprietà intellettuale: Office Open XML è coperto da numerosi brevetti Microsoft e finora, a differenza di quanto fatto da Sun per l´ODF, l´Open Specification Promise (con cui Redmond si impegna a concedere il libero utilizzo del suo formato e dei relativi brevetti)
non è sufficientemente chiara sotto il profilo legale, e le dichiarazioni che ne chiariscono i concetti non sono sufficientemente ufficiali per essere considerate valide sotto il profilo legale
Insomma sul formato OOXML bisogna avere mente e occhi aperti. Resta il fatto che non tutti i seguaci del credo open source siano altrettanto disposti ad essere così open mind.