Quando Sun annunciò la versione opensource di Java si pensava che l´implementazione ClassPath di GNU (Virtual Machine Java e JDK aperti fin dalla radice) non avrebbero avuto più molto senso. E invece ClassPath è diventato parte fondamentale di IcedTea, andando ad integrare quelle parti di Java che Sun ha dovuto escludere da OpenJDK.
IcedTea è così giunto alla versione 1.6 e porta con sé grosse novità. Prima di tutto l´HotSpot Zero-Assembler che (almeno in teoria) permette un port nativo su diverse architetture senza dover riscrivere le parti Assembler (da qui lo zero) del motore principale (lo HotSpot, per l´appunto).
È stato introdotto anche il supporto al JNLP (Java Network Launching Protocol) per il funzionamento delle applicazioni Java Web Start. Per svolgere questo compito è stato scelto Netx (NETwork Execute), un´implementazione open source molto promettente ma ancora in fase di lavorazione.
Sono inoltre stati risolti, come da copione, molti dei bachi che affliggevano la 1.5, e il codice è stato rivisto per permetterne la compilazione anche con il recente GCC 4.3.
IcedTea è disponibile come sorgenti ed RPM per Fedora, la distribuzione che finora ha più creduto in questo progetto.