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Il futuro di Linux è nell'IoT?

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Il settore dell'IoT è un mercato quasi interamente incentrato sulle distribuzioni Linux. Il kernel del "Pinguino" si è ritagliato negli anni una posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti, questo perché la sua natura open source gli permette di essere malleabile ed estremamente personalizzabile, due elementi che sono vitali nei sistemi IoT/embedded.

Dunque il futuro di Linux è proprio nel settore IoT? Se andiamo ad analizzare i principali progetti IoT dedicati all'Home automation sembrerebbe che la risposta sia "Si". Guardiamo a Mountain View col suo Google Home, il sistema che anima il codice e l'intelligenza artificiale sviluppata dal team di Big G è basato su una versione dedicata di Android, che è stato appunto sviluppato su di un ramo del kernel Linux.

La piattaforma che consente il funzionamento di Google Home è molto versatile e può essere anche installato su vari device come ad esempio la board ARM Raspberry Pi che, di serie, viene offerta con una distribuzione Linux.

GoogleHome

Anche il sistema di Amazon Echo si basa su Linux e può essere installato su Rasbperry Pi proprio come il progetto di Google. Esistono inoltre alternative come Mycroft AI che possono essere installate sul proprio Ppc con Linux cosi da trasformare una comune postazione in un assistente virtuale. Dunque Linux non attira solo l'interesse di grandi corporation nel mercato dell'IoT, ma anche quello di community di sviluppatori indipendenti, grazie ad hardware a basso costo e alle distribuzioni è possibile realizzare progetti basati sugli oggetti connessi senza investimenti ingenti.

Si è dunque creato un ecosistema di progetti basati sulle distribuzioni, o quanto meno completamente cross-platform, che permettono agli sviluppatori che entrano per la prima volta in questo mondo di avere delle buone basi di partenza e di documentarsi senza particolari problemi sull'argomento.

Quindi, se questo trend dovesse proseguire, allora il futuro di Linux potrebbe trovarsi veramente nel comparto IoT. Del resto il kernel creato da Linus Torvalds ha già vinto, di fatt, nel settore enterprise e nei device embedded in generale. Con la scelta di Microsoft di supportare la shell Linux in Windows 10 il Pinguino è potenzialmente arrivato anche su centinaia di milioni di postazioni desktop, ed ora questo progetto nato dalla mente di uno studente finlandese negli anni '90 è diventato l'impalcatura di base per il mercato tecnologico del futuro.

Via Datamation

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