In questi giorni IBM, durante il Think 2019, ha presentato diverse novità alla propria community. Una delle più rilevanti riguarda Watson ovvero l'intelligenza artificiale dell'azienda che è ora disponibile per tutti gli ecosistemi Cloud e non è più vincolata dal vendor lock-in.
Cloud ibrido
Sempre più spesso le grandi aziende archiviano i dati in ambienti definiti Cloud ibridi generati dalla combinazione di più ambienti Cloud pubblici e privati. Si tratta di un insieme di risorse virtuali sviluppate, in parte, su soluzioni hardware proprietarie gestite da un'azienda terza, e in parte da hardware di proprietà dell'azienda in un ambiente Cloud.
Tali risorse sono gestite solitamente da un software di automazione che consente agli utenti di accedere alle risorse tramite servizi on-demand supportati da scalabilità automatica e allocazione dinamica di risorse.
IBM ha dunque scelto di inserirsi in questo segmento del settore Cloud. Watson può essere sfruttato anche tramite ICP for Data, ovvero l'architettura di IBM per le AI che integra funzionalità di elaborazione dei data science e di progettazione di applicazioni.
Kubernetes
Oltre a questo l'azienda ha presentato anche due nuovi microservizi, basati su Kubernetes, dedicati a Watson e ICP ovvero:
- Watson OpenScale, piattaforma per la gestione di più istanze di AI in grado di definire la logica delle decisioni delle AI in tempo reale.
- Watson Assistant, tool dedicato alla creazione di interfacce di conversazione per applicazioni e dispositivi. Riesce a determinare in modo intelligente quando cercare un risultato in un database oppure se chiedere all'utente ulteriori chiarimenti o se trasferire l’utente a un professionista per un’assistenza più approfondita.
Via IBM