Ultimamente abbiamo parlato di Oracle per notizie non del tutto positive, come le dimissioni di personaggi di spicco dalle loro cariche.
La notizia che leggiamo riguardo la collaborazione tra IBM e Oracle in OpenJDK certamente è di tenore diverso; qualche dubbio rimane, però, sui reali benefici figli di questa manovra e su chi li otterrà alla fine.
Il post citato è, nella migliore tradizione della comunicazione corporate, molto generico. In esso si legge quel che segue:
- IBM e Oracle collaboreranno per rendere OpenJDK il luogo principale in cui avviene lo sviluppo di Java Standard Edition con licenza Open Source;
- IBM e Oracle si impegnano ad accelerare il ritmo di evoluzione della piattaforma Java, e supporteranno congiuntamente il programma per Java SE 7 e 8 proposto durante JavaOne ed elaborato ieri da Mark e Henrik;
- IBM e Oracle collaboreranno per continuare a migliorare il JCP, che rimane l´organismo primario per le attività sulle specifiche di Java.
Stephen Colebourne, in un suo post, trova che l´attività congiunta delle due aziende possa assestare un colpo di non poco conto a Apache Harmony, implementazione open source di Java Standard Edition, in cui IBM è da molto tempo coinvolta.
Apache Harmony dunque è destinato a morire, ma tutto questo, sempre secondo Colebourne, potrebbe avere delle conseguenze anche per quanto riguarda la permanenza della Apache Foundation nel Java Community Process. L´ipotesi peggiore potrebbe concretizzarsi nella fine di progetti fondamentali com Apache Tomcat, Geronimo, MyFaces, OpenEJB e OpenJPA.
Troppo pessimismo da parte di Colebourne?