Non è necessario essere degli esperti di Design orientato al Web per notare una certa tendenza all'omologazione nell'impianto grafico dei siti Internet che attualmente popolano la Rete; tale fenomeno potrebbe anche non essere interpretato negativamente, ma di sicuro non sembrerebbe di trovarsi in un periodo nel quale in questo settore vengono privilegiate l'originalità e la creatività. Data una constatazione del genere, sarebbe fin troppo facile attribuire la responsabilità di quanto sta accadendo agli stessi designers, ma l'argomento meriterebbe forse un maggiore approfondimento.
A dimostrazione di quanto la tendenza attuale si starebbe ormai prolungando da tempo, è possibile citare un articolo scritto qualche mese fa dal freelance Dave Ellis che sembrerebbe riassumere abbastanza efficacemente il panorama odierno:
When was the last time you saw a website that didn’t have a huge image fitting to the screen with some giant text overlaid on it? Scroll down a little and you’ll be greeted with either another full width panel, this time a solid colour with centred text sat in it, or a bank of 3 columns with icons sat above them.
Il riferimento dell'autore è chiaramente rivolto ad uno schema progettuale ampiamente utilizzato, tanto da rappresentare quasi uno standard; inutile sottolineare che l'adozione a livello mainstream di un determinato impianto non può che produrre dei riflessi a carico della domanda proveniente dalla committenza, motivo per il quale i clienti che dovessero visualizzare un gran numero di siti Web concepiti rispettando fedelmente un determinato pattern tenderanno a richiede il medesimo stile anche per i propri progetti.
Discorso non dissimile per quanto riguarda l'offerta, quando uno schema diventa dominante perché facilmente vendibile il mercato tenderà a proporre prodotti simili, gli sforzi degli attori saranno ragionevolmente diretti verso una massimizzazione dei profitti e non in favore di alternative che potrebbero rivelarsi rischiose dal punto di vista commerciale, a pagarne il prezzo sarà plausibilmente il livello di personalizzazione dei progetti.
Quali i fattori che avrebbero portato a questa tendenza all'omologazione? Non pochi, tra di essi basterebbe citare la necessità di produrre velocemente soluzioni in grado di adattarsi ai diversi dispositivi, la diffusione di front-end framework mobile first come per esempio Bootstrap o Foundation, l'adozione massiva dei medesimi CMS nonché la frammentazione del mercato dei browser e le non poche incognite legate alle esigenze di compatibilità con i Web standard più recenti.
Riferendosi nuovamente al post di Ellis, egli evidenzia un ulteriore fattore ricollegato al declino di alcune tecnologie come Flash:
At times I think back to when websites were produced in Flash. For all its downfalls (and there were a lot) one thing was always true. Flash sites rarely looked the same.
L'ipotesi di un ritorno all'impiego di Flash su larga scala sarebbe ormai impraticabile, e non necessariamente auspicabile, ma se da una parte sarebbe errato attribuire le responsabilità dell'attuale omologazione ai soli Web designers, è quasi scontato che un suo superamento dovrà essere necessariamente la conseguenza di una loro iniziativa.
Via Dave Ellis