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I giochi sono la chiave per la diffusione di Linux?

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Su Slashdot è stato segnalato un interessante post pubblicato sul blog The Warden in cui Andrew Min cerca di individuare una strategia che possa favorire la diffusione di Linux.

Nella prima parte dell´articolo l´autore analizza i problemi che si nascondono dietro le attuali strategie di mercato e, in particolare, critica l´idea di fornire Linux preinstallato sui portatili. Questa strategia, adottata nell´ultimo anno su diverse piattaforme hardware, non ha prodotto i risultati sperati.

Secondo Andrew Min i motivi del fallimento di questa manovra di mercato vanno ricercati nelle contromosse adottate da Microsoft, che, forte del proprio potere commerciale, è stata in grado di far comparire sulle vetrine dei negozi informatici PC che, pur con lo stesso hardware, costano meno delle controparti Linux. Per raggiungere questo risultato l´azienda di Redmond ha dovuto lavorare con accordi commerciali e ha privato Vista di alcune applicazioni.

Un altro motivo della scarsa diffusione di Linux è senza dubbio la mancanza di informazione tra la gente comune: basti pensare a quanti dei vostri amici sanno che Linux è in grado di gestire la maggior parte dei formati di file in circolazione. I non esperti del settore sono spesso portati a pensare che i formati dei file siano strettamente correlati al sistema operativo e, pertanto, sono spaventati anche solo dall´idea di usare un altro sistema operativo.

E allora? Quale strategia adottare? Min pensa che il metodo più efficace potrebbe consistere nell´uso dei videogiochi. Min definisce i videogiocatori un popolo di avventurieri, in grado di cimentarsi, senza troppi timori, nell´installazione di un nuovo sistema operativo. Se aggiungiamo a questa constatazione la possibilità di poter comprare un PC più performante risparmiando sulle costose licenze per Windows, i videogiocatori sembrano essere un obiettivo ideale per la diffusione di Linux.

A questo punto, nasce un altro problema legato alla disponibilità di giochi per Linux: abbiamo elencato una lista di giochi gratuiti open source in un articolo pubblicato su oneGames. Nonostante la moltitudine dei giochi, è difficile paragonarli dal punto di vista tecnico ai più blasonati giochi presenti sui sistemi operativi proprietari di punta, Windows e Mac OS X. Infatti, i giochi per Linux sono indietro di qualche anno dal punto di vista tecnologico. Il divario tecnico è difficile da colmare considerati i grossi investimenti delle aziende videoludiche sui giochi disponibili per Windows.

Per risolvere questo problema Min suggerisce di investire in società come Loki software che dispone di un po´ di esperienza nell´ambito videoludico. In aggiunta a ciò si potrebbe investire parallelamente sul porting dei giochi già esistenti su piattaforma Linux. Il porting, senza dubbio, non entusiasma tutti quelli sviluppatori che fanno dell´etica open source una ragione di vita ma troverebbe comunque qualche azienda interessata, come dimostrano i progetti wine, cedega e CrossOver.

In questo modo, investendo negli sviluppatori e nelle aziende i videogiochi open source potrebbero proliferare e, in un futuro non troppo lontano, portare gli avventurosi videogiocatori (e non solo) verso Linux.

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