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I Compiler sono i nuovi framework?

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Qualche giorno fa per la nostra rubrica dedicata ai developer abbiamo parlato dei source-to-source compiler detti anche transpiler. Si tratta di un un tipo di compilatore che preleva il codice sorgente di un programma scritto in un determinato linguaggio di programmazione e produce un nuovo codice sorgente in un altro linguaggio, lavorando praticamente sullo stesso livello di astrazione.

Oggi analizzeremo la riflessione di Tom Dale, Senior Staff Software Engineer di Linkedin, che di recente ha parlato sul suo blog personale dello status del mercato delle web application realizzate in Javascript e dei compiler. In particolare Dale afferma che oggi i web framework si sono trasformati da semplici runtime libraries in compilatori ottimizzati.

Se si osservano le applicazioni Javascript create manualmente e quelle create tramite una runtime library si è ormai raggiunto il punto di non ritorno, il codice che riceve il browser web è spesso molto diverso da quello scritto proprio a causa dei web framework e dei source-to-source compiler che permettono di sviluppare sorgenti nel linguaggio preferito dal developer per poi convertirlo in Javascript e rendere l'applicazione eseguibile.

Da anni lo stesso fenomeno si è affermato nel mondo Android, infatti il binario di un applicazione Android compilato è molto diverso dal codice scritto in Java. Secondo Dale questa è una piccola perdita per il mondo degli sviluppatori, che potrebbero perdere consapevolezza di quello che stanno realmente eseguendo, ma è anche un vittoria per gli utenti, in special modo nei mercati emergenti.

Inizialmente lo stesso Dale era scettico sulle web application e lui stesso non avrebbe mai immaginato la direzione che avrebbe preso il mercato. Tra WebAssembly, SharedArrayBuffer e Atomics le web application stanno mettendo radici sempre più profonde nel mercato delle applicazioni. Ovviamente questo non vuole dire che le applicazioni native spariranno.

Questo anche se il codice web based presenterebbe degli aspetti negativi rispetto a quello nativo. Infatti quest'ultimo garantisce un caricamento quasi istantaneo dei contenuti e un modello di sicurezza migliore, a parere di Dale, con la possibilità di eseguire script "non attendibili".

Dunque il consiglio di Tom Dale è quello di iniziare a studiare al meglio come funzionano i compilatori, soprattutto per chi vuole addentrarsi nel mondo della programmazione web, cosi da non perdere competenze che in futuro potrebbero essere utili.

Via Tom Dale

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