Secondo un recentissimo studio di Moz, 1 sito su 3 presente nella prima pagina dei risultati di Google usa connessioni sicure su HTTPS.
Mountain View aveva fatto sapere già da tempo che avrebbe privilegiato i siti che utilizzano HTTPS, ma ora ci sarebbe anche la conferma dei dati: la presenza dei siti con HTTPS nella prima pagina di Google è in aumento, ovviamente a scapito di quelli che usano ancora HTTP. Per inciso, quando eseguite una ricerca su Google i siti con HTTPS sono distinguibili proprio perché viene mostrato il prefisso "HTTPS" nell'URL, mentre negli altri non viene nemmeno riportato il prefisso HTTP.
HTTPS non è strettamente richiesto, ma tutti i siti che chiedono l'inserimento di dati sensibili farebbero bene ad adottarlo, a prescindere. Ed è proprio per questo motivo che Google ha iniziato a considerarlo come fattore di ranking.
In altre parole, se i siti dei vostri concorrenti usano HTTPS, il vostro verrà penalizzato nel posizionamento nel caso in cui non lo utilizzi. Se invece i siti dei vostri concorrenti non lo utilizzano, in teoria potreste farne a meno. Ma:
- se il vostro sito chiede dati sensibili agli utenti (nome, indirizzo email o dati per effettuare pagamenti) sarebbe bene che l'avesse, a prescindere dal posizionamento;
- dato che si tratta di un fattore di ranking, nel caso voi lo abbiate e gli altri no vi avvantaggiate nei loro confronti.
Certo non è uno dei fattori di ranking principali, e quindi aggiungerlo potrebbe non favorirvi in modo rilevante. Il mio consiglio è quello di chiedere al titolare del vostro hosting qual è il costo di attivazione del servizio configurazione compresa. A seconda del prezzo (che varia un po' da hosting a hosting) sceglierete se vale la pena aggiungerlo o no. In genere in costi non sono comunque particolarmente elevati.
Prima di decidere fate un'accurata analisi della concorrenza, perché se i vostri competitor utilizzando HTTPS probabilmente non avrete scelta.