Standardizzato soltanto nel 2022, HTTP/3 è l'aggiornamento più recente del protocollo HTTP che, almeno in teoria, dovrebbe garantire performance superiori rispetto alle versioni HTTP/1.1 e HTTP/2. Perché i vantaggi di questa release diventino evidenti è necessario che server e client offrano la necessaria compatibilità. Si dovrebbero così ottenere caricamenti di pagine Web più rapidi, questo soprattutto grazie a QUIC (Quick UDP Internet Connections), soluzione di Google in grado di unire i vantaggi di UDP con quelli di TCP. Tutto questo in teoria, perché forse HTTP/3 non è in grado di mantenere ciò che promette.
HTTP/3: prestazioni al di sotto delle aspettative
A generare dei dubbi sono stati i risultati di uno studio intitolato "QUIC is not Quick Enough over Fast Internet" e presentato nel corso della conferenza ACM Web 2024. Secondo questi ultimi, HTTP/2 sarebbe addirittura in grado di offrire performance superiori rispetto a quelle del suo successore. Anche se solo in determinate condizioni.
I test sono stati effettuati tramite network con larghezza di banda da 1Gbps e un singolo relay tra client e server. In pratica HTTP/2 si sarebbe dimostrato più prestante persino nel veicolare package di dati di grandi dimensioni. Si pensi per esempio i contenuti video in 4K, con i quali il bitrate di HTTP/2 sarebbe stato sempre superiore con tanto di maggiore stabilità in fase di connessione.
QUIC is not Quick Enough over Fast Internethttps://t.co/JRvN6GaJfi
— Computer Science (@CompSciFact) September 9, 2024
A ciò si sarebbe aggiunto un impegno nettamente inferiore della CPU. Sostanzialmente, e indipendentemente dal browser di riferimento, le maggiori differenze sarebbero state notate una volta superata la soglia dei 600 Mbps,
La spiegazione dei risultati
Ma perché HTTP/3 si sarebbe dimostrato così sottoperformante? La spiegazione andrebbe ricercata in fase di ricezione. In pratica il nuovo standard non sembrerebbe in grado di gestire carichi di elaborazione troppo elevati. Quindi non si tratterebbe di un problema di latenza. Anzi, da questo punto di vista HTTP/3 potrebbe rivelarsi la soluzioni migliore.
Ci troveremmo invece davanti ad una versione che, in condizioni di basso traffico e in presenza di package voluminosi, non brillerebbe per efficienza.