In commercio si trovano molte stampanti HP a prezzi particolarmente contenuti e per le quali vengono proposti sei mesi di inchiostro gratuito con il servizio HP Plus. Peccato però che chi decide di sfruttare questa offerta è costretto a usare esclusivamente cartucce originali. A rendere nota la cosa ci ha pensato la redazione di The Verge, descrivendo polemicamente l'operato della nota azienda statunitense.
HP Plus e DRM
Per chi non lo sapesse o non lo ricordasse, il servizio, che è disponibile dal 2020 per molte stampanti DeskJet, OfficeJet e LaserJet, include sei mesi di inchiostro gratuito, la stampa dal cloud, un’app dedicata e due anni di garanzia commerciale. L’utente può aderire entro 7 giorni dalla configurazione iniziale.
L'offerta sembra essere molto interessante, ma sottoscrivendo HP Plus viene installato un nuovo firmware che blocca la possibilità di sfruttare cartucce di terze parti. Il vincolo viene espressamente indicato sul sito di HP e sui materiali di marketing, facendo presente che l’utente può cancellare l’iscrizione al servizio.
L'unico concreto problema è che in caso di ripensamenti non è possibile ripristinare il firmware originario, per cui è obbligatorio usare le cartucce HP per tutto il ciclo di vita della stampante. Bisogna altresì aggiungere che quando l’utente sceglie il servizio, va a sottoscrivere in automatico termini e condizioni.
HP è in grado di aggiornare il firmware da remoto senza avvertire gli utenti e monitorare l’uso della stampante. Andando a disabilitare la connessione ad Internet, invece, la stampante non è più in grado di funzionare e l'utente è costretto all'acquisto di nuove cartucce che, chiaramente, possono essere solo originali.