Centinaia di migliaia di dispositivi connessi a Internet risulterebbero essere ancora vulnerabili alla vulnerabilità nota come Heartbleed, grave problema di sicurezza presente nella libreria OpenSSL che a più di un anno dalla sua scoperta continua a rappresentare una minaccia per i sistemi telematici e gli utenti di Internet.
L’allarme arriva da una scansione effettuata tramite Shodan, tool per la ricerca in grado di individuare – tra le altre cose – i dispositivi della Internet delle Cose (IoT) connessi alla Rete: i device vulnerabili a Heartbleed ancora attivi sarebbero oltre 200.000, dicono i ricercatori.
Il grosso dei sistemi fallati si troverebbe negli Stati Uniti (57.272), seguiti dalla Germania con 21.660 dispositivi, dalla Cina (11.300), Francia (10.094) e Regno Unito (9.125). In tutti i casi, gli amministratori di sistema sono responsabili di non aver installato la versione aggiornata di OpenSSL più appropriata al contesto.
Prevedibilmente, avvertono gli esperti, la minaccia di Heartbleed continuerà a essere parte integrante dei pericoli “distribuiti” di Internet per molto tempo ancora.
Via | John Matherly