Questa notizia dovrebbe far saltare sulla sedia tutti i musicisti che utilizzano Linux per registrare le proprie creazioni, come il sottoscritto.
E´ infatti recentissima la notizia dell´uscita dell´attesissima e rimandatissima release di Ardour 2, uno dei software più in vista e sui quali la comunità audio del pinguino punta di più.
Certo, c´è ancora molto lavoro da fare prima di riuscire a rubare la scena ad altri software come Pro Tools o Cubase, ma dalla precedente release 0.99, che sembrava un giocattolo destinato agli appassionati, sono cambiate parecchie cose.
L´interfaccia, dal punto di vista grafico, ha un look molto più professionale. Ci possiamo muovere all´interno delle nostre tracce, bus e quant´altro tramite un sistema molto simile a quello di Cubase, con una finestra dedicata per il mixer, dove possiamo gestire i plugin sia in pre che in post per ogni traccia.
Ci sono degli aspetti, tuttavia, parecchio diversi dalle principali DAW in circolazione.
Per esempio, il sistema di registrazione basato sulle regioni e non-distruttivo, che per quanto è una caratteristica che consente di effettuare illimitati Annulla/Ripeti, spiazzerà certamente gli utenti di Cubase. In particolare bisognerà abituarsi alle situazioni dove è necessario effettuare parecchi Overdub, visto che il file scritto in precedenza non viene automaticamente cancellato.
Anche il sistema di editing è abbastanza diverso, ma studiato in maniera eccellente. Si può fare di tutto sulle regioni esistenti: divisione, time stretch, eliminazione, ridimensionamento e altro ancora.
Molto interessante la sezione plugin, dove troviamo anche un supporto di base per i VST, dipendente (su Linux) da wine. Purtroppo, a causa delle licenze, il supporto per i plugin di casa Steinberg deve essere compilato dall´utente. Il funzionamento dei VST non è ancora eccelso ma ci sono gli ottimi LADSPA, nativamente supportati, gratuiti, di discreta qualità e che gravano sulla CPU molto meno di quanto facciano i VST.
Una cosa davvero fantastica è l´automazione, che ci permette di variare, per via grafica, il comportamento di gain, volume e di ogni aspetto dei plugin assegnati a ogni traccia. Possiamo davvero creare ottimi suoni ed effetti sfruttando questa caratteristica.
Anche la strettissima integrazione con il server audio Jack è un grosso punto di forza. Infatti Ardour non invia mai segnali all´hardware Audio, ogni input/output è gestito da Jack. Questo consente ad Ardour di funzionare con ogni scheda audio supportata da Alsa/OSS/Freebob (in Linux).
Infine, il supporto per le due comuni interfacce di controllo Mackie Universal e Behringer BCF2000. Pur non essendo completo, è sicuramente un grosso passo avanti.
Ardour ha anche dei punti deboli, per esempio, il supporto MIDI non è ancora stato implementato (anche se lo sarà e il progetto è già stato avviato) e manca ancora di alcune caratteristiche, ma sicuramente la direzione è quella giusta.
Nato per Linux, Ardour è stato anche "portato" su Mac, dove ha raccolto parecchi utenti e consensi. E´ al vaglio la possibilità di crearne una versione per Windows, ma ci sono parecchi pareri discordanti. Sembra che una versione per Win esista già, ma non sia mai stata rilasciata.
Se volete scoprire tutte le potenzialità di Ardour, il modo migliore è utilizzarlo con Linux, ancora meglio con una distribuzione incentrata sulla produzione multimediale con un Kernel a bassa latenza, come 64Studio o UbuntuStudio (ma ce ne sono a decine e sicuramente ognuno può trovare una derivazione della sua distribuzione preferita).