Buone notizie per tutti coloro che utilizzano il boot loader GRUB per avviare sistemi operativi installati su partizioni ZFS: il codice necessario a gestire questo filesystem è stato integrato nella codebase principale del progetto e sarà disponibile per default dalla prossima release di GRUB 2.
In un messaggio apparso sul newsgroup comp.boot-loaders.grub.devel leggiamo che si è deciso di fare un´eccezione per il codice per la gestione di partizioni ZFS, e di non richiedere l´assegnazione diretta del copyright alla FSF come condizione necessaria per la sua inclusione in un rilascio ufficiale.
Se non fosse stata percorsa questa strada, infatti, l´unica alternativa sarebbe stata di demandarne la gestione ad un modulo esterno, facente magari parte delle cosiddette Extra utilities for GRUB; il motivo per cui non è stato possibile fare ciò risiede nel fatto che il supporto a ZFS è stato integrato da Oracle all´interno di una sua versione modificata di GRUB legacy, il vecchio ramo di sviluppo 0.9x di GRUB, facente parte di OpenSolaris.
Gli sviluppatori di GRUB, al lavoro ormai da tempo su GRUB 2, hanno deciso di portare il codice scritto da Oracle sul ramo di sviluppo corrente, in quanto le modifiche effettuate a un software rilasciato sotto licenza GPL devono essere distribuite secondo i termini della licenza stessa, indipendentemente da chi le operi.
Il mittente del messaggio, Robert Millan, infine, oltre a ritenere questo passo un incoraggiamento ad Oracle ad aggiornare la versione di GRUB inclusa in Solaris, rileva come sia meno facile tutelarsi dalle conseguenze nefaste dei brevetti software utilizzando licenze maggiormente "permissive" (BSD, MIT, Artistic) rispetto alla GPL, almeno fino a quando tale pratica sarà consentita.