Il social X sta testando l'accesso gratuito al suo chatbot AI Grok. Fino a poco tempo fa, questo chatbot era riservato esclusivamente agli utenti paganti dei livelli Premium e Premium+ di X. Tuttavia, come segnalato da TechCrunch, il chatbot è ora disponibile gratuitamente per gli utenti in Nuova Zelanda. Ciò indica che la piattaforma potrebbe allentare questa restrizione anche in altre regioni. Bisogna comunque ricordare che tale livello gratuito ha delle limitazioni. Secondo un ricercatore, gli utenti hanno a disposizione 10 query da usare entro due ore utilizzando il modello Grok-2 più potente. Se si utilizza il modello più leggero Grok-2 mini si potranno inserire 20 domande entro lo stesso lasso di tempo. Inoltre, l'accesso gratuito limita gli utenti a tre query di analisi delle immagini al giorno.
Grok: chatbot può generare e comprendere le immagini
Per sfruttare l'accesso gratuito a Grok, gli account X devono essere attivi da almeno sette giorni e avere un numero di telefono collegato. Questa mossa coincide con i recenti progressi nelle capacità di Grok. Ad agosto, xAI ha lanciato Grok-2 con funzionalità di generazione di immagini basate sul modello FLUX.1 di Black Forest Labs. Solo il mese scorso, il modello ha acquisito anche la capacità di comprendere le immagini. Offrire una versione gratuita del chatbot potrebbe essere una mossa strategica da parte del team xAI di Musk per espandere rapidamente la propria base di utenti e raccogliere feedback sulle prestazioni dello strumento.
Ad oggi non è certo se l'accesso gratuito al modello diventerà permanente o si espanderà oltre la Nuova Zelanda. Tuttavia, il test attuale suggerisce che X sta esplorando modi per coinvolgere un pubblico più ampio. Se dovesse avere successo, questo approccio potrebbe portare a una maggiore adozione del modello AI di X da parte degli utenti. Rendendo il chatbot più accessibile, xAI sta posizionando Grok per competere con modelli AI popolari come ChatGPT, Claude e Gemini di Google. Questa mossa attinge anche alla grande e attiva community X, che potrebbe fungere da preziosa fonte di dati per perfezionare le capacità del chatbot AI.