Sam Altman, il CEO di OpenAI, ha fatto sapere che GPT-5, ovvero la versione successiva a GPT-4 che ha fatto capolino lo scorso marzo, non arriverà molto presto, in quanto la quinta generazione del modello linguistico non è attualmente in programma.
GPT-5 non è attualmente in programma
Riportiamo di seguito, in forma tradotta, quanto dichiarato esattamente dal CEO di OpenAI durante un evento pubblico al MIT di Boston sull’intelligenza artificiale.
Non lo stiamo sviluppando e non lo faremo per un bel po’ di tempo. Stiamo facendo altre cose oltre con GPT-4 e penso ci siano una serie di problemi di sicurezza che è importante affrontare.
Da tenere presente che la decisione arriva successivamente alla diffusione di una lettera aperta firmata da Elon Musk e da oltre mille altri esponenti mediante la quale viene chiesta una pausa di sei mesi per i progetti di intelligenza artificiale. OpenAI, dal canto suo, non ha pubblicamente spiegato i motivi della scelta, ma ha comunicato che è importante prendersi il giusto tempo per "studiare il modello di sicurezza e cercare di capire cosa sta succedendo”.
È bene sottolineare che la pausa potrebbe altresì essere utile a OpenAI per far fronte alla questione dei dati personali degli utenti di ChatGPT. Il Garante italiano aveva sollevato il problema a fine marzo, chiedendo (e ottenendo) la chiusura temporanea del chatbot in Italia. Allo stato attuale delle cose, OpenAI ha tempo fino al 30 aprile per adottare le nuove linee guida proposte e per poter rendere nuovamente fruibile ChatGPT in Italia.