Ad oggi, GPT-4 è il modello linguistico più evoluto tra quelli proposti da OpenAI, accessibile attraverso ChatGPT dagli utenti con abbonamento Plus e alla base della nuova versione del motore di ricerca Microsoft Bing mediante una versione custom. Sam Altman, co-fondatore e CEO dell'organizzazione, ha ribadito in diverse occasioni che il successore GPT-5 non arriverà tanto presto, ma il database dello United States Patent and Trademark Office suggerisce che qualcosa si stia comunque già muovendo.
OpenAI interessata al marchio GPT-5: cosa significa?
In data 18 luglio 2023, l'organizzazione ha infatti depositato la richiesta necessaria per ottenere dall'ufficio brevetti la registrazione del marchio. Questo, va precisato, non suggerisce che il debutto sia dietro l'angolo e nemmeno che sia già stato pianificato. L'ipotesi è che il gruppo abbia deciso di portarsi avanti e di tutelarsi, appropriandosene ed evitando così che, in futuro, possano insorgere problemi legati al suo utilizzo da parte di altre realtà. Considerando come l'ambito delle soluzioni di intelligenza artificiale sia sempre più popolato di startup, alternative e concorrenti, la prudenza non è mai troppa.
La descrizione (per consultarla nella sua forma integrale è necessario cercare gpt-5
sul portale governativo tmsearch.uspto.gov) cita in più passaggi programmi scaricabili per computer
e software scaricabile per computer
, riferimenti comunque già presenti nelle documentazioni relative a GPT-4 e a GPT-3. Quest'ultima è risalente all'agosto 2020.
Come già scritto, il debutto del nuovo modello non è imminente e al momento non è possibile formulare previsioni in merito a quelle che saranno le sue caratteristiche inedite, se non facendo riferimento a indiscrezioni comunque non fondate. Di certo, quanto emerso dal database dello United States Patent and Trademark Office conferma come OpenAI abbia almeno già iniziato ad accarezzare l'idea di addestrarlo per poi, un giorno, arrivare a renderlo disponibile.