Un recente sondaggio della Evans Data, una società che si occupa di ricerche di mercato e marketing, su un campione di circa 400 sviluppatori opensource, riporta che solo il 6% del campione stesso ha adottato la GPLv3 per il proprio software e che circa il 40% dichiara di non avere alcuna intenzione di rilasciare il proprio lavoro sotto tale licenza. Il 66%, invece, afferma che non utilizzerà questa licenza prima del prossimo anno.
Evidentemente le restrizioni che tale licenza impone sull´uso del software sembra acuire e fomentare i contrasti tra chi, da un lato, ha una visione più "filosofica" e chi, d´altro canto, ha una visione più "pragmatica" e "commerciale".
Tuttavia, né la percentuale di sviluppatori né il numero di applicazioni rilasciate con GPLv3, possono essere un parametro valido di valutazione dell´impatto che eventualmente tale licenza potrà avere nel mondo FOSS e non. Al contrario, la diffusione, l´utilità, e il calibro delle applicazioni in questione (è, ad esempio, il caso di Samba) sono un indice molto più importante.
Tanto importante che, all´indomani delle affermazioni di Microsoft sulla nuova versione della GPL, Novell dichiara che continuerà a distribuire SUSE Linux Enterprise Server con tutti i suoi componenti, compresi quelli licenziati sotto GPLv3.
Le premesse per un caos senza precedenti ci sono tutte, speriamo che ad andarci di mezzo non siano gli utenti finali...