Google ha raggiunto la cifra record di oltre 10 miliardi di URL rimossi dal suo motore di ricerca su richiesta dei titolari dei diritti, a causa di contenuti considerati "contraffatti". Sebbene Google non celebri questo traguardo, i dati relativi alle richieste di rimozione offrono uno spaccato interessante delle tendenze nel tempo e delle priorità mutevoli in tema di protezione del copyright.
L’iter che ha portato Google a superare questa impressionante soglia è stato costellato da significativi cambiamenti. Nei primi anni, Google riceveva solo pochi milioni di richieste di rimozione di contenuti pirata ogni anno. Tuttavia, questo numero ha presto visto un'impennata, superando il miliardo di segnalazioni annuali nel 2016.
Dopo questa crescita esponenziale, il numero di notifiche ha iniziato a stabilizzarsi nel 2017, grazie anche all’introduzione di algoritmi anti-pirateria da parte di Google. Questi algoritmi hanno reso meno visibili i contenuti contraffatti nei risultati di ricerca, riducendo la necessità di rimozione manuale e rendendo più difficile la reperibilità dei contenuti pirata.
Una grande parte delle richieste proviene da pochi grandi titolari di diritti e organizzazioni di segnalazione
Nonostante la momentanea diminuzione delle segnalazioni, negli ultimi mesi il volume di richieste ha toccato nuovi massimi, con Google che ora gestisce circa 2,5 miliardi di notifiche all'anno, pari a oltre 50 milioni a settimana e circa 5.000 ogni minuto. Solo l’estate scorsa, Google ha elaborato la settima richiesta miliardesima, e il numero è continuato a crescere rapidamente.
Una parte considerevole delle richieste proviene da pochi grandi titolari di diritti e organizzazioni di segnalazione. Ad esempio, Link-Busters da sola rappresenta circa il 15% del totale, con quasi 1,5 miliardi di link segnalati. I dieci titolari di diritti più attivi, tra cui BPI, HarperCollins e VIZ Media, sono responsabili del 40% delle segnalazioni, pur costituendo solo una piccola frazione dei circa 600.000 titolari che hanno denunciato contenuti pirata.
Anche alcuni domini specifici ricevono segnalazioni con frequenza molto elevata: tra i 5,4 milioni di domini segnalati, i principali accumulano milioni di URL contrassegnati, mentre la maggior parte dei domini conta pochi link segnalati, alcuni dei quali possono risultare non accurati.