In vista delle elezioni presidenziali statunitensi di novembre 2024, Google ha deciso di implementare nuove politiche pubblicitarie per contrastare la diffusione di disinformazione tramite contenuti digitali manipolati. Questa iniziativa mira a garantire una maggiore trasparenza e a ridurre l'impatto negativo che la disinformazione può avere sulla democrazia.
La principale novità introdotta da Google riguarda le inserzioni elettorali. Gli inserzionisti saranno obbligati a dichiarare esplicitamente se i contenuti utilizzati nelle loro campagne, inclusi immagini, video o file audio, sono stati creati artificialmente.
Google definisce questi contenuti come "sintetici", intendendo qualsiasi rappresentazione artificiale di persone o eventi reali. Tra questi rientrano, ad esempio, video manipolati per far sembrare che una persona abbia detto o fatto qualcosa che in realtà non ha mai fatto, oppure immagini generate al computer che raffigurano situazioni inesistenti.
Modifiche di minore entità, come ritagli, correzioni di colore o luminosità, rimozione di occhi rossi o cambiamenti di sfondo che non alterano la veridicità dell'evento originale, non rientrano invece nell'obbligo di segnalazione.
Google obbligherà gli inserzionisti a chiarire la natura dei contenuti
Per facilitare la dichiarazione di contenuti sintetici, Google introdurrà un'opzione specifica nelle impostazioni delle campagne pubblicitarie. Selezionando questa opzione, verrà automaticamente aggiunta una nota informativa nei post per smartphone, video brevi e annunci in-stream, come quelli visualizzati su YouTube.
Per tutti gli altri formati pubblicitari, Google richiederà agli inserzionisti di inserire un messaggio chiaro e visibile all'utente, con frasi come "Questo audio è stato generato al computer", "Questa immagine non rappresenta un evento reale" o "Questo video è stato creato sinteticamente". Questa misura è stata adottata in risposta alla crescente preoccupazione per lo sviluppo rapido dell'intelligenza artificiale, che è ora in grado di generare contenuti audiovisivi e testuali sempre più realistici.
Un esempio della portata di questo fenomeno è rappresentato dalle elezioni generali indiane, le più grandi al mondo, che si sono svolte tra aprile e giugno 2024. Durante queste elezioni, un video falso in cui un noto attore di Bollywood criticava il Primo Ministro Narendra Modi ha spinto le autorità a intraprendere un'indagine.
Anche in Giappone si è verificato un episodio simile: un video deepfake del Primo Ministro Kishida Fumio, ritratto mentre usava espressioni volgari, ha suscitato grande scalpore e preoccupazione. Con queste nuove politiche, Google spera di ridurre la diffusione di contenuti falsi e manipolati durante le campagne elettorali, promuovendo un ambiente informativo più trasparente e affidabile.