Google e Blockchain: meno anonimato per favorire le ricerche

Il settore delle tecnologie basate sulle reti Blockchain è in rapida evoluzione e le sue applicazioni avranno molto probabilmente un impatto significato nella vita quotidiana di milioni di persone. Google è una delle aziende che sta investendo maggiormente nello studio delle reti distribuite e ha sviluppato un sistema di analisi su larga scala della transazioni tramite la Big Data analytics platform BigQuery.

Blockchain e Big Data

Secondo Allen Day, senior developer advocate per Google Cloud,

"In futuro spostare più "attività economiche" sulla rete Blockchain non richiederà solamente un determinato livello di consenso tra i vari nodi della rete. Ma sarà necessario avere una certa fiducia nella persona o nell'entità con cui stai interagendo."

In altre parole, se la Blockchain dovesse diventare "mainstream" alcune delle sue caratteristiche legate all'anonimato saranno abbandonate. Nel prossimo futuro le transizioni su Blockchain potrebbero quindi diventare facilmente reperibili e rintracciabili.

L'analisi dei Big Data è un campo che ha origine nei primi anni 2000, quando si dovette mappare ed analizzare il genoma umano. Da vent'anni a questa parte tale disciplina si è evoluta notevolmente, venendo applicata ai contesti più disparati come ad esempio le previsioni sul surriscaldamento globale, le ricerche sociali, le indagini economiche, la ricerca farmaceutica e l'agricoltura.

Blockchain ETL

Il team di Google Cloud ha sviluppato un tool chiamato Blockchain ETL che tramite BigQuery riesce a ricercare, individuare e mappare in tutta la rete Blockchian interi blocchi di transazioni. Permettendo quindi di analizzare molto velocemente l'andamento di un determinato mercato o di un'attività. E' ad esempio possibile scoprire il reale andamento di una criptovaluta e da chi viene controllata.

Prima di Blockchain ETL ci si doveva rivolgere a software specializzati chiamati “block explorers", in grado di ricercare solo una specifica transazione, etichettata da 26 caratteri alfanumerici, all'interno della rete.

Per dimostrare le potenzialità di Blockchain ETL, Day ha pubblicato un report contenente le analisi dell'"hard fork" di una criptovaluta: Bitcoin Cash. I suoi creatori, che si erano separati dall'originale Bitcoin nel 2017, volevano sviluppare una criptovaluta che fosse più economica e più facile da utilizzare per le micro-transazioni rispetto al Bitcoin originale.

Tuttavia l'analisi effettuata sfruttando le ricerche di Blockchain ETL e BigQuery ha dimostrato che Bitcoin Cash, invece di aumentare il numero delle micro-transazioni. face l'esatto contrario. Gran parte dei Bitcoin Cash erano nelle mani di pochi soggetti che ne influenzarono l'andamento tramite transazioni rilevanti.

Ricerche e smart contract

Il lavoro di Day e del team Google è stato d'ispirazione per molti altri progetti simili. Ad esempio Tomasz Kolinko, uno sviluppatore polacco, ha creato un software simile che però si occupa di ricercare e analizzare gli smart contract disponibili tramite la rete Blockchain.

Kolinko ha implementato le tecniche di Blockchain ETL per ricercare una determinata funzione all'interno degli smart contract, chiamata "selfdestruct". Tale funzionalità è stata progettata per limitare la durata dei contratti.

Kolinko ha impiegato appena 23 secondi per effettuare una individuare l'opzione di "selfdestruct" tra 1.2 milioni di smart contract, operazione che in passato avrebbe richiesto diverse ore. Vennero individuati quasi 700 smart contract che contenevano una funzione di autodistruzione. Questo caratterista avrebbe permesso a chiunque di terminare istantaneamente lo smart contract senza ripercussioni di alcun tipo e indipendentemente dal fatto che quella persona fosse autorizzata o meno.

Via Forbes