Dopo interminabili "rumors" (che si susseguono addirittura dal 2007), finalmente è arrivato Google Drive, il servizio Google per l'archiviazione e condivisione di file basata su cloud.
Il nuovo servizio, che sostituisce ed estende il precedente Google Docs, si affianca ad altre soluzioni concorrenti, come iCloud (Apple), SkyDrive (Microsoft) e il noto e diffuso Dropbox.
Chi ha installato l'applicazione Google Docs sul proprio terminale Android avrà probabilmente ricevuto un aggiornamento del programma in grado di supportare Google Drive, con la possibilità di richiederne l'attivazione e ricevere una notifica via email quando l'account è pronto (continuando a utilizzare la "vecchia" interfaccia di Google Docs fino a quel momento).
La dotazione iniziale di spazio disponibile (e gratuito) è di 5 GB, ma è possibile estenderlo a pagamento fino a 25 GB (per 2.49$ al mese) oppure fino a 100 GB (per 4.99$ al mese). Per i più esigenti, sono disponibili piani con tagli superiori fino a 16 TB eseguendo l'upgrade del proprio account (e sostenendo il relativo costo).
Il servizio è accessibile tramite la pagina Web dedicata, oppure scaricando un client per il proprio sistema, o meglio per i propri sistemi e dispositivi preferiti (Windows, Mac, Android e - si presume entro breve - iOS), su cui diverranno disponibili i file archiviati (a patto di avere ovviamente una connessione a Internet per il download).
Sono già disponibili integrazioni del servizio con altre applicazioni Google, come la pubblicazione di foto direttamente nel proprio profilo Google+, oppure la modifica collaborativa online dei documenti.
Benché Google Drive si inserisca in un mercato dove già altri prodotti - come Dropbox - sono entrati nei cuori dei loro utilizzatori, l'avvio è davvero promettente. Sapranno questi concorrenti tenere il passo e fronteggiare l'avanzata del gigante di Mountain View?