Uno dei grandi problemi dell’intelligenza artificiale generativa riguarda la violazione della proprietà intellettuale delle opere degli artisti (le cause contro OpenAI sono un chiaro esempio di ciò). Nonostante le aziende abbiano fatto timidi passi avanti in questo senso, il problema rimane sempre aperto. Recentemente, Adobe e Microsoft hanno deciso di offrire il proprio supporto legale agli utenti che dovessero trovarsi in questo tipo di problemi. A loro si unisce ora Google, che nelle ultime ore ha fatto sapere di voler adottare la stessa politica. Lo scopo è quello di difendere gli utenti che utilizzano l’intelligenza artificiale generativa sulle piattaforme Google Cloud e Workspace. Come affermato da Laurie Richardson, vice president Trust & Safety di Google, in un articolo nel blog dell’azienda: “se i clienti vengono contestati per motivi di copyright, ci assumeremo la responsabilità per i potenziali rischi legali coinvolti”.
Google: duplice approccio legale per supportare gli utenti che utilizzano l'AI
Google, in un post successivo pubblicato sul blog di Google Cloud, ha rassicurato ulteriormente gli utenti. L’azienda di Mountain View ha infatti dichiarato che utilizzerà un duplice approccio, innovativo nel settore, progettato per dare maggiore tranquillità agli utenti quando questi utilizzano i loro prodotti AI. Il primo riguarda l’utilizzo dei dati di addestramento da parte di Google. Il secondo, invece, riguarda l’output generato dai modelli di base. Queste garanzie forniscono una copertura completa per gli utenti, che potrebbero essere preoccupati dai rischi associati a questa tecnologia. L’indennità dei dati di addestramento usati da Google per i modelli AI in tutti i suoi prodotti non è una novità. Questa copre qualsiasi accusa secondo cui l’utilizzo dei dati di addestramento da parte di Google per creare i modelli generativi utilizzati da un servizio AI violi il copyright. La stessa cosa vale per le accuse relative all’output generato.
L’azienda di Mountain View ha dichiarato che l’indennità sull’output generato si applicherà a Duet AI di Google Workspace e ad altri servizi di Google Cloud. Nello specifico, i prodotti coperti includono il testo e le immagini generate in Documenti, Gmail, Presentazioni e Google Meet. Non mancheranno poi Vertex AI Search, Vertex AI Conversation, l’API di incorporamento del testo VertexAI e gli incorporamenti multimodali, i visual captioning, le visual Q&A su Vertex AI e le API codificate. Con queste protezioni, Mountain View vuole spingere gli utenti a utilizzare l’intelligenza artificiale generativa senza paura. Tuttavia, Big G ha sottolineato che non applicherà l'indennità nel caso gli utenti dovessero creare o utilizzare intenzionalmente l'output generato per violare il copyright.