Migliaia di righe di codice, centinaia di script, ore e ore di testing di un'applicazione prima di essere lanciata. Agli occhi dei più, l'attività di developer appare come un lavoro complesso, rigoroso, particolarmente noioso. Eppure dal codice può nascere dell'arte, un'arte interattiva che supera i confini dei media così come oggi li intendiamo. È quel che vuol dimostrare Google con la sua partnership con Barbican, con il progetto di una galleria interattiva in quel di Londra. Nasce così Google DevArt, il codice che lascerà gli spettatori a bocca aperta.
Un'area espositiva totalmente interattiva, dove avvicinare il pubblico alle potenzialità del codice in materia di creatività. Un allestimento che sarà parte della rassegna Digital Revolution, di cui Google vuol fare fortemente parte e di cui faranno parte centinaia di sviluppatori sparsi in tutto il mondo, che collaboreranno proprio con Big G.
Chiunque può sottoporre le proprie idee a Google, per diventare un vero "developer artist”. Tramite un comune account GitHub, gli interessati potranno visitare il sito ufficiale dell'iniziativa per vedere cosa sia già stato realizzato e cosa, invece, può essere ancora fatto. I più meritevoli, scelti dal team di Mountain View, affiancheranno i già affermati artisti Karsten Schmidt, Zach Lieberman e la coppia Varvara Guljajeva e Canet in quel di Londra.
I partecipanti potranno ricorrere a un nugolo di tecnologie - OpenFrameworks, Processing, Arduino, Raspberry PI - per i loro progetti, purché sia presente almeno una delle innovazioni Google di questa lista:
- Linguaggio Go o Dart;
- Piattaforme Google Apps, Android, Google Compute Engine o App Engine;
- Google Web Toolkit o Polymer;
- Qualsiasi delle API sviluppate da Google.
Tutte le installazioni saranno distribuite in modalità open source su Github, così che tutti i partecipanti - ma anche i semplici curiosi - possano comprendere come si sia arrivati all'elaborazioni di progetti artistici stupefacenti, il tutto con il codice.
Fonte: Google