La fase più severa dell'emergenza pandemica creata dal COVID-19 sembrerebbe essere ormai alle spalle, il successo delle campagne vaccinali permette ora di guardare al futuro con maggiore ottimismo compatibilmente con la situazione internazionale oggi interessata dal conflitto tra Russia e Ucraina di cui non è ancora possibile prevedere le conseguenze.
In questi ultimi due anni abbiamo assistito ad un cambiamento sostanziale delle modalità di lavoro, con l'affermarsi della remotizzazione rappresentata da formule come lo smart working e in generale il lavoro agile.
Google: in ufficio dal 4 aprile
Diverse aziende, tra cui Google, hanno adottato queste soluzioni, ora però per Big G sembrerebbe arrivato il momento di un "ritorno alla normalità" che potrebbe non essere gradito da tutti i dipendenti.
I collaboratori che risiedono nella zona della Bay Area (area metropolitana di San Francisco) dovranno tornare al lavoro in presenza entro 4 aprile, successivamente l'iniziativa riguarderà anche altre località in cui sono presenti degli uffici di Google.
La notizia è stata data dall'emittente statunitense CNBC secondo cui l'azienda californiana fondata da Brin e Page avrebbe deciso di passare definitivamente ad un modello ibrido in grado di coniugare il lavoro in sede con lo smart working.
L'intenzione dovrebbe essere quella di suddividere le giornate lavorate in modo che almeno tre vengano trascorse in ufficio e le altre due presso la propria abitazione o qualsiasi altro luogo dal quale si possa garantire l'operatività.
Un modello ibrido per i lavoratori di Google
I lavoratori impossibilitati al ritorno in presenza potranno richiedere un'estensione motivata del periodo di lavoro da remoto, mentre chi lo vorrà potrà passare in ufficio un numero maggiore di giorni rispetto a quelli previsti dal modello ibrido.
La volontà di un passaggio alla routine ibrida è stata confermata da John Casey, dirigente della sezione global benefits di Google, che ha motivato le recenti decisioni del gruppo facendo riferimento alla diminuzione dei casi di contagio, al buon funzionamento delle misure di sicurezza adottate internamente e al miglioramento delle terapie per il trattamento del COVID-19.
A quanto detto si aggiungerebbero le condizioni di lavoro più vivibili all'interno degli uffici, come per esempio il fatto che i collaboratori vaccinati non dovranno più portare la mascherina e non dovranno più effettuare dei tamponi periodici per lavorare in ufficio. In ogni caso l'ingresso delle sedi continuerà ad essere condizionato al completamento del ciclo vaccinale.
Nelle sedi di Google sono state poi riaperti anche i bar e i ristoranti.